In Puglia , malgrado i tristi eventi che tutti conosciamo , le aziende artigiane devono sopportare anche il peso di una burocrazia incapace, o meglio dire pilotata , che non riesce a far partire, come si dovrebbe, la cassa integrazione in deroga Covid-19.
Tutti i comparti produttivi hanno iniziato a chiedere questa forma di ammortizzatore sociale per i propri dipendenti ma gli artigiani ancora non possono farlo, quantomeno le imprese che hanno meno di 5 dipendenti. La diatriba nasce dalla firma dell’ accordo in Regione. Grazie a quell’ accordo si inserisce l’intervento del Fondo Bilaterale, prassi normale in uno stato di crisi ma non in questo periodo. Il DPCM del17 Marzo mette a disposizione delle aziende artigiane circa 106 mln di euro demandando ad Inps il compito di erogare la cassa integrazione.
In Puglia , invece , forse per protagonismo delle parti dell’ accordo, si ignorano le direttive nazionali e si agisce appesantendo un qualcosa che avrebbe dovuto essere veloce dal momento che è stato pensato per aiutare le imprese in questo momento e non fra 4 o 5 mesi.
E ancora, le aziende che non aderiscono a nessun fondo bilaterale cosa faranno? Dovranno essere abbandonate a se stesse? A quanto pare secondo le Confederazioni firmatarie di quell’ accordo è così. Questo il loro modo di aiutare le imprese in un momento dove le aziende non hanno chiuso per crisi ma bensì per DECRETO. La Regione Puglia risponde picche dicendo che non sarà come afferma la nostra Confederazione; unico a darci ragione è l’ Assessore allo Sviluppo Economico Borraccino che sin da subito ha evidenziato la macchinosità delle procedure che porteranno le micro aziende artigiane al collasso.
Inoltre, evidenziamo le serie difficoltà di chi ha da poco aperto un’azienda artigiana; queste ultime, oltre a subire danni per le chiusure delle proprie attività, sono costrette a pagare, se vogliono usufruire della cassa integrazione in deroga, le 36 mensilità necessarie. E come faranno anche le aziende che per crisi, da noi cronica, non sono
riuscite a sostenere i versamenti e che ora sono chiamate a versare tutte le mensilità non corrisposte in unica soluzione?
Questo , secondo noi, è solo un modo per far fare cassa all’Ente pubblico e non per aiutare le imprese. Confidiamo nel lavoro dell’ Assessore Borraccino sperando di far ravvedere la Regione Puglia, altrimenti ci ricorderemo di come veniamo trattati quando sarà il momento di dover votare per le prossime elezioni.
In quanto alle Confederazioni firmatarie, le aziende si ricorderanno dell’accaduto quando saranno a corrispondere le quote associative.
Taranto 28 marzo 2020
Il Presidente Confimprese Taranto
Federico Greco