Cresce la preoccupazione tra le imprese artigiane che devono affrontare l’impatto negativo dell’emergenza Coronavirus. Casartigiani Taranto torna dunque a scrivere a istituzioni e parti sociali. Rivolgendosi al Prefetto di Taranto, al Presidente della Regione e a quello della Provincia di Taranto e adesso anche ai consiglieri regionali, a tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia, ai Parlamentari ionici e al Sottosegretario di Stato Mario Turco, invoca interventi urgenti per contenere la crisi e garantire la sostenibilità economica.Le disposizioni del Presidente del Consiglio (nello specifico il D.P.C.M. dell’08/03/2020 e il successivo D.P.C.M. 9/03/2020 e per ultimo il D.P.C.M.11/03/2020) hanno delineato direttive chiare e precise sulle limitazione imposte alle attività imprenditoriali, al fine di contenere il contagio da Covid-19.«Tali limitazioni prorogate al 3/04/2020 provocano effetti sociali ed economici che a partire dalla settimana prossima non riusciremo più a gestire, – fa presente il segretario generale di Casartigiani Taranto Stefano Castronuovo – in quanto le segnalazioni che ogni giorno riceviamo e che stiamo analizzando disegnano un quadro drammatico di piccoli imprenditori che non hanno più disponibilità economiche neanche per i viveri di prima necessità».Un situazione che di ora in ora, di giorno in giorno, si aggrava per la poca chiarezza sui sistemi di sostegno al reddito dei dipendenti e dei piccoli imprenditori aggravati dalla burocrazia.Casartigiani ribadisce dunque la necessità urgente ed immediata di istituire un tavolo operativo tra Prefettura, Forze dell’ordine ed enti coinvolti per una comunicazione unanime al fine di diramare informazioni chiare e precise da parte di tutti i soggetti coinvolti.«Rimane il fatto che gli imprenditori artigiani – rileva Castronuovo – sopravvivendo del proprio lavoro non hanno le liquidità per pagare fitti, imposte e tasse locali e per garantire la serenità alle proprie famiglie. Ad oggi infatti l’accesso al credito è difficile e prevede tempi lunghi, tanto da ritenere che non sia la soluzione ottimale per l’emergenza. Avendo chiaro che il governo ha previsto e prevederà ulteriore azioni di sostegno per garantire la coesione sociale ritengo opportuno lavorare per la nostra Provincia già gravata da una crisi economica e industriale».
Per quanto detto Casartigiani Taranto chiede:
- di avviare modalità di condivisione delle direttive in materia di chiusura e limitazione delle imprese univoche per tutti i comuni della provincia evitando cosi la diffusione di notizie non veritiere che potrebbero minare la coesione sociale;
- di attivare con urgenza un tavolo di coordinamento e di condivisione tra Prefettura, Comuni e Parti sociali per l’emergenza economica.
«Riteniamo inoltre che il Cis – aggiunge ancora il segretario generale – debba essere allargato a tutte le parti sociali, in quanto le decisioni prese hanno ripercussioni dirette sulle imprese del territorio, gravate già dalla crisi del settore industriale. Vogliamo segnalare a tal proposito che molti ex lavoratori diretti e indiretti dell’ Ex ILVA hanno aperto negli ultimi anni centinai di imprese commerciali e artigianali investendo tutti i propri risparmi e i TFR, ed ora con l’attività chiusa si trovano in condizioni sociali sotto la soglia di povertà».Ai Comuni della Provincia Casartigiani Taranto chiede infine:
- la sospensione di tutte le imposte e tasse comunali per le imprese;
- garanzia di sussistenza per gli imprenditori in difficoltà da parte dei Servizi Sociali Comunali
- la deroga di tutte le scadenze amministrative.
«In questa situazione di profonda emergenza abbiamo il dovere di fornire alle nostre imprese gli strumenti necessari per sopravvivere alla crisi economica. – conclude Castronuovo – Questo è il momento della responsabilità. Ognuno faccia la sua parte».