L’emergenza causata dalla diffusione del Covid-19 ha messo in luce quanto i comunisti vanno dicendo da sempre: non può esserci sanità che non sia pubblica, nazionale e accessibile a tutti. Ci stringiamo agli operatori di settore, che in questo frangente si dimostrano essere gli unici veri eroi silenziosi: medici, infermieri, OSS, personale parasanitario.
Le scellerate politiche di macelleria sociale dell’ultimo ventennio, eseguite da destra e sedicente sinistra, hanno tagliato ogni conquista delle masse lavoratrici con l’ascia dei vincoli europei: nella sanità soprattutto, depotenziando il settore pubblico a vantaggio di quello privato.
Non esiste risposta efficace che possa prescindere da un’azione decisa di ripristino dei diritti sociali riconosciuti dalla Costituzione, a vantaggio dei lavoratori e delle classi meno abbienti, e per la realizzazione di uno Stato che sia davvero sociale.
LE NOSTRE PROPOSTE:
- Il Governo deve assumere ogni funzione regionale in materia di sanità, come previsto dall’art. 120 comma 2° della Costituzione, per garantire modalità d’azione univoche e paritarie in ogni zona del paese: perché non esistano malati di serie A e malati di serie B.
- Immediata sospensione di ogni piano di riordino ospedaliero regionale, provvedendo alla riapertura e potenziamento di ogni presidio sanitario chiuso o ridimensionato.
- Sospensione del pareggio in bilancio in Costituzione, per poter attingere ad ogni risorsa finanziaria senza sottostare a ricatti contabili.
- Sospensione unilaterale del Trattato di Schengen, per garantire una quarantena effettiva dei confini, del Fiscal Compact e del Trattati di Lisbona e Maastricht, per recuperare un’effettiva sovranità finanziaria in questo momento di emergenza.
- Immediata predisposizione di tutti gli ospedali militari all’accoglienza di pazienti civili, per fronteggiare la mancanza di posti letti.
- Assunzione diretta dagli Albi professionali dei medici e degli infermieri, oltre che ogni OSS e personale parasanitario, per sopperire al sottodimensionamento del personale.
- Immediata coartazione delle strutture sanitarie private (queste devono essere obbligate a lavorare all’emergenza coronavirus), confisca di ogni materiale sanitario di prima necessità (mascherine, gel, prodotti per sanificazione) e distribuzione gratuita ad ogni cittadino: la speculazione sulle legittime paure del popolo deve essere stroncata preventivamente e senza equivoci.
- Quarantena COMPLETA nelle zone rosse, che sospenda TUTTE le attività fino all’effettivo contenimento epidemico.
- Non sospensione, ma abbuono di ogni tributo diretto o indiretto dovuto dalle popolazioni in quarantena, ed immediata corresponsione di un reddito di emergenza ad ogni cittadino costretto in quarantena: perché il popolo non debba essere costretto a scegliere, come a Taranto per ILVA, tra salute e lavoro.