“Gli interlocutori della vicenda Ilva, sindaco di Taranto e presidente della Provincia in testa, non spostino l’attenzione dal fronte comune raggiunto, che prevede prima di tutto la chiusura delle fonti inquinanti e la successiva pianificazione della riconversione”. Rispondono così i deputati tarantini del M5S, Cassese ed Ermellino, alla richiesta di dimissioni dei Commissari straordinari annunciata dal sindaco Melucci e dal presidente della Provincia di Taranto, nonché avallata dal Pd locale. “I Commissari straordinari sono parti tecniche che non crediamo vadano contestate sul piano politico, andrebbero giudicati unicamente sul fronte degli obiettivi raggiunti o da conseguire. Da questo punto di vista non dimentichiamo il lavoro portato avanti sullo smaltimento fanghi, per cui hanno allestito un apparato operativo che gli ha permesso di utilizzare 65 dipendenti della cassa integrazione. In maniera complementare, sempre dal punto di vista ambientale, i Commissari hanno dato conto delle attività di smaltimento rifiuti, e poi ancora del completamento dell’innovativa copertura per le collinette ecologiche, la quale ha dato modo alla stessa Amministrazione comunale di riaprire le scuole. Non scordiamo poi lo stanziamento dei 30 milioni di euro destinati alle attività sociali da implementare nei comuni dell’area di crisi complessa tarantina, per cui i Commissari sono partiti dai fabbisogni effettivi delle comunità, tramite anche la consulenza della Procura, del Tribunale dei Minori, dell’Asl, degli assessorati ai servizi sociali e del direttore del carcere. Infine non possiamo evitare di menzionare il progetto Fuksas, che prevede il recupero della cava Amastuola nel territorio del Comune di Crispiano, attraverso la progettazione di un bio parco, in perfetta chiave riconversione. Quindi, a fronte dell’impegno che abbiamo personalmente preso al tavolo convocato da Melucci, ribadiamo la necessità di rimanere concentrati sui reali interessi del territorio. Tutti gli attori locali si prodighino nei confronti dei rispettivi gruppi politici per ribadirlo tutti insieme con una sola voce”, concludono.