Le segnalazioni odorigene fatte da molti cittadini, da diversi quartieri di Taranto, nello scorso fine settimana, hanno trovato riscontro nei dati comunicati da Arpa, che hanno certificato sforamenti oltre il limite dell’anidride solforosa per il giorno 21.
L’anidride solforosa (SO2) è un gas incolore dal tipico odore di bruciato. La sostanza è fortemente irritante e nociva per gli occhi e il tratto respiratorio: per inalazione può causare edema polmonare acuto ed una prolungata esposizione può portare alla morte.
Rilevati anche valori eccessivi di acido solfidrico (H2S), una sostanza estremamente velenosa, contraddistinta dal caratteristico odore di uova marce. Una prolungata esposizione all’H2S può essere mortale.
Quello che Arpa non ha detto, però, è quale sia la fonte di queste emissioni, dichiarando che in proposito sono in corso accertamenti e rinviando ad Ispra per gli approfondimenti su tali accadimenti.
Va tuttavia rilevato che gli sforamenti sono stati registrati dalle centraline Meteo Parchi, interna allo stabilimento ArcelorMittal Spa, e presso la centralina della rete QA Machiavelli del rione Tamburi.
Anche in merito a potenziali rischi per la salute dei cittadini, Arpa rinvia all’ente competente, che in campo sanitario è l’Asl. Una cosa è certa: lo scorso fine settimana molti tarantini sono dovuti rimanere chiusi in casa ed altri invece hanno accusato malori come nausea e mal di testa, rivolgendosi ai numeri di emergenza. Il consigliere di opposizione Battista ha presentato un esposto in Procura cui va il nostro sostegno e che è l’ennesimo prodotto da una città stanca di essere derisa.
Per contro le istituzioni sembrano affrontare il problema con tardiva formalità, come il sindaco Melucci che, con una lettera al Ministero dell’ambiente, ad Arpa e ad Asl, ha chiesto accertamenti in merito; o con eccessiva distanza, come il Presidente del Consiglio Conte che, a proposito dell’emergenza coronavirus, ha dichiarato che la tutela della salute degli italiani è al primo posto nella gerarchia dei valori costituzionali, che suona come una beffa per i tarantini che chiedono semplicemente l’applicazione dello stesso principio anche per Taranto. Nel caso del primo cittadino, sono mesi che attendiamo che si possa aprire quel famoso cassetto in cui disse di aver pronta l’ordinanza contingibile e urgente per fermare le fonti di avvelenamento per tarantine e tarantini.
Tutto questo riapre una questione mai compresa: perchè il progetto Odortel fu cassato dalla Regione, nonostante nei tre anni di monitoraggi effettuati sembrava potesse rappresentare uno strumento di comprensione in più dei fenomeni in questione?
Per la prima volta, si potevano gestire – in modo sistematico – le lamentele di molestia olfattiva segnalate dai cittadini ed ottenere informazioni sull’entità e la distribuzione del fenomeno odorigeno, da anni lamentato.
La stessa Arpa, sul suo sito scriveva in proposito: “I risultati ottenuti hanno costituito un valido supporto per l’autorità di controllo, in termini di comprensione del fenomeno ed individuazione del nesso causale fra percezione e sorgente. Le evidenze sperimentali, infatti, hanno fornito elementi indispensabili per l’attribuzione knowledge – based degli eventi odorigeni alla sorgente”. A distanza di quattro anni dalla chiusura del progetto, non è stato creato un sistema alternativo per il monitoraggio delle emissioni odorigene, che ricordiamo sono solo il segnale olfattivo della presenza di sostanze nocive per le persone.
Chiediamo quindi innanzitutto chiarezza e tempestività nelle informazioni da parte degli organi istituzionali, e che si imponga ai responsabili di adottare tutti gli opportuni accorgimenti per evitare che questi incidenti si ripetano e, qualora ciò non fosse possibile, di fermare le produzioni responsabili.
Ai tarantini possiamo solo dire di non restare indifferenti e non limitarsi alla segnalazione sui social ma, ogni volta in cui avvertono questi odori, di contattare i Vigili del Fuoco e scrivere all’Arpa, e quando avvertono malori, rivolgersi al pronto soccorso. Sono strumenti preziosi per far ascoltare la nostra voce che, più massiccia si leverà e più… farà rumore.
Per le segnalazioni odorigene ad Arpa è possibile utilizzare anche il seguente link:
http://cloud.arpa.puglia.it/Odori/segnalazione-eventi-odorigeni