“Il mio primo obiettivo è sempre stato quello di provare a potenziare l’offerta formativa nella mia città. Ne ho fatto uno dei capisaldi della legge regionale speciale per Taranto, l’ho portato avanti attraverso una serie di iniziative, una delle quali, oggi arriva a compimento: l’inaugurazione ufficiale oggi a Taranto della Scuola di alta formazione in Beni Architettonici e del Paesaggio le cui lezioni hanno già preso il via a metà gennaio nella sede dell’ex convento di San Domenico, in città vecchia”.
Oggi è un giorno importante per la città e Gianni Liviano, consigliere regionale tarantino, non lo nasconde così come non nasconde l’emozione per veder realizzato “un progetto al quale ho lavorato tantissimo, affiancato dall’assessore regionale Sebastiano Leo e dal prof. Giorgio Rocco, direttore del dipartimento di Scienze dell’Ingegneria civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari, e che ha preso le mosse circa due anni fa, quando cominciò una serie intensa di incontri con l’assessorato regionale al Diritto allo Studio-Istruzione-Università, con la stessa Università di Bari, il Politecnico di Bari allargati, successivamente, alla direttrice della Soprintendenza archeologica di Br-Le-Ta e alla direttrice del MArTa, Eva Deg’Innocenti”.
Tutto è partito dalla consapevolezza, spiega Liviano, di quanto fosse ormai essenziale e indifferibile “ampliare e qualificare la rete di servizi educativi e formativi, a partire dall’offerta universitaria”. E per dare gambe al progetto “ho fatto inserire le risorse finanziarie per l’avvio della Scuola nel bilancio della Regione Puglia”.
Lo scopo, sottolinea Liviano, è sempre stato quello “di puntare a modernizzare il sistema di competenze professionali attraverso il potenziamento dell’offerta formativa locale e dell’istruzione e formazione superiore, anche con la promozione di un polo universitario, coerente con i potenziali di sviluppo locale e gli indirizzi del Piano strategico della legge regionale speciale per Taranto. E con l’obiettivo, anche, di far crescere il tasso di permanenza dei giovani (altissima è la percentuale dei diplomati in fuga da Taranto), promuovendo l’occupazione giovanile, la diffusione di innovazione, l’emersione dei talenti e della creatività, gli scambi interculturali, l’attrattività territoriale, il riuso di spazi e beni pubblici per attività creative, innovative e sostenibili”.
Insomma, tutto è orientato ad offrire una risposta alle aspettative della città nel settore dell’alta formazione, con ricadute anche al livello urbano e territoriale, valorizzando quelle tematiche specifiche di cui la città per i suoi trascorsi e per la sua consistenza storico monumentale è portatrice. ”Tutto in linea – prosegue il consigliere regionale tarantino – con il fatto che Taranto sarà sede della Soprintendenza al Patrimonio culturale del mare. Un contenitore, questo, che adesso andrà riempito di contenuti. Siamo di fronte a un momento importante per Taranto la cui bellezza artistica, paesaggistica e culturale è evidente. Dobbiamo, semplicemente, smettere di far finta che tutto ciò non esista. Dobbiamo investire – conclude Liviano – nel rafforzamento dell’offerta formativa e, in particolare, nell’economia della cultura e nell’economia del mare per far tornare i nostri giovani. Non è un caso che alla Scuola di alta formazione si abbina anche tutto il discorso che sto portando avanti da tempo legato alla filiera della nautica, che presto vedrà la luce dal momento che c’è già un protocollo di intesa che punta alla creazione di una scuola di alta formazione del mare, e alla blue economy”.