Seduti ad un tavolo a Reggio Emilia la prima conversazione a cui assistiamo è quella: «Le tv dicono cose sbagliate, ci stanno prendendo in giro. Ci sono tantissimi morti». Entrando in un bar di Modena la scena è la medesima: «È arrivato anche a te? Se esci dal paese sparano». Nel frattempo ti è arrivato lo stesso file audio da chat diverse. L’audio fake di Whatsapp sull’apocalittica situazione del Coronavirus sta impazzando sui cellulari di tutta Italia ed è impossibile fermarlo nonostante l’autore abbia già fatto ’outing’, dichiarando di aver ironizzato – uno scherzo sicuramente di cattivo gusto – su una chat personale, insieme a conoscenti. Lui, il giovane autore, che vive e lavora nella nostra provincia, ora è disperato: mai avrebbe immaginato che il suo audio, tra l’altro il primo di tre dove in realtà successivamente spiegava di aver ironizzato sula situazione, sarebbe finito in giro per l’Italia. Per di più chi lo riceve afferma di essere certo di quelle affermazioni, pronunciate con tono preoccupato: «È sicuramente vero, questo ragazzo è amico di una mia amica ed è prigioniero in Cina». È nelle chat delle scuole, degli uffici di tutto il paese, dei condomini. E tutti lo ascoltano con attenzione e timore, soprattutto. «Erano le sei del mattino ed ero in Cina – spiega il giovane che lavora per un’azienda ceramica del nostro territorio – non avevo dormito tutta la notte e così mi sono collegato. Sui telegiornali si parlava del virus e ho fornito una visione distorta della situazione nel solo intento di sdramatizzare. Non l’avrei mai pubblicato o diffuso: era destinato ad un pubblico di pochi conoscenti. Una chat condivisa da circa otto persone dalla quale non so come abbia fatto ad uscire».
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