Domani 25 gennaio sarà in tutto il mondo la Giornata di mobilitazione internazionale per la Pace e anche a Taranto le associazioni che fanno parte della rete pacifista locale si daranno appuntamento.
Si tratta di una iniziativa che non si regolerà lontano dalle liturgie classiche delle manifestazioni di piazza – dicono gli organizzatori – perché qui come altrove abbiamo deciso di sfuggire alla regola di messaggi slogan e insignificanti per riprendere le fila dell’approfondimento su un tema che sembra lasciare molti assolutamente indifferenti.
Ma la guerra, con i suoi venti provenienti dalle recenti rappresaglie in Libia, l’uccisione del generale iraniano Soleimani su ordine del presidente americano Trump, non sono un rischio lontano dalle nostre case, dalla nostra quotidiana routine.
La guerra è un male assoluto e va ripudiata, come recita la nostra Costituzione all’art. 11, ma è soprattutto un male che costa in termini economici e sociali, se è vero come è vero che ogni volta che i conflitti sono entrati prepotentemente sulla scena nazionale e internazionale, sono scomparse dall’agenda politica interna ed estera, temi come lo sviluppo, il lavoro, l’eco-sostenibilità, i diritti umani e sociali.
Cosa dire poi dei riflessi in quel mar Mediterraneo dove anche la nostra città si affaccia? Nel 2026 Taranto e la sua provincia ospiteranno la ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo offrendosi come luogo di pace, ma anche come punto di snodo per le politiche che dovrebbero riguardare il Mare Nostrum.
Per tale ragione chiediamo che sin da ora, l’amministrazione comunale di Taranto e di tutti i Comuni dell’hinterland, si facciano portavoce di principi che difendano la Pace come valore fondante tra tutte le nazioni che si appresteranno a presentare le loro delegazioni sportive alla competizione internazionale.
Dobbiamo gridare no alla guerra ma prepararci anche ad un radicale cambiamento delle relazioni internazionali partendo anche dal nostro contesto culturale indigeno.
Per tale ragione, condividendo i punti salienti promossi dal movimento pacifista statunitense, CGIL, Ohana, Babele, Arci, Peacelink, Migrantes, Libera, Welcome Taranto, Legambiente, Chiesa Valdese, Auser e Federconsumatori Taranto, porteranno il loro contributo a Palazzo di Città domani 25 gennaio. Alle 17.00 parteciperanno all’incontro con l’ex Assessore regionale Silvia Godelli che parteciperà ad un dibattito su razzismo, antisemitismo e ruolo dell’Italia nell’area euro-mediterranea.
Il ripudio alla guerra e la mobilitazione delle dodici associazioni della Rete per la Pace Taranto riguarda tra l’altro: l’opposizione alla proposta di impiego della Nato in Iraq e Medioriente; la negazione all’utilizzo delle basi USA in italia per interventi in paesi terzi senza mandato ONU; il blocco dell’acquisto degli F35; lo stop alla vendita di armi ai paesi in guerra; il ritiro dei soldati italiani dall’Iraq e dall’Afghanistan, richiedendo una missione di peace kiping a mandato ONU e con l’utilizzo di corpi civili di pace; l’azione di tutela e sicurezza del contingente italiano e internazionale in missione UNIFIL in Libano; l’adesione da parte dell’Italia al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari.