Anche sull’istituzione del cosiddetto Tecnopolo di Taranto apprendiamo solo da fonti di stampa di una bozza dello statuto che prevederebbe un grande spreco di risorse pubbliche e nessun coinvolgimento del territorio ionico e delle nostre istituzioni accademiche, ricche di eccellenze, nella governance del medesimo Tecnopolo.
Per altro, già in passato avevamo segnalato ai ministeri competenti che in seno all’Area Vasta Tarantina esiste già ed è stato in parte finanziato un Tecnopolo, i cui lavori in maniera razionale andrebbero messi a fattor comune con la istituenda fondazione del Governo, per evitare la proliferazione di proposte progettuali ed iniziative simili in tutto.
Torniamo a chiedere al Governo di non procedere secondo l’ansia degli slogan sul “Cantiere Taranto”, torniamo a sottolineare che senza un coinvolgimento della nostra comunità nessuno sforzo sarà accolto positivamente, torniamo a precisare che sul riscatto di Taranto non si possono apprendere certe scelte strategiche dalla stampa.
Per questo motivo oggi stesso il Comune di Taranto ha trasmesso una nota circostanziata a Roma, in copia al Presidente della Repubblica, che con proprio decreto dovrebbe approvare il citato Tecnopolo.
Il “Cantiere Taranto” deve essere innanzi tutto una opportunità per i tarantini.