Oggi, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, il Comando Legione Carabinieri “Puglia” ha organizzato un incontro presso l’aula Magna del liceo Scientifico “Enrico Fermi” sito in via Raffaele Bovio 19/A a Bari, dove parteciperanno anche il Comando Provinciale Carabinieri di Taranto, il Gruppo “Zonta” di Taranto, e gli alunni dell’Istituto Artistico Calo’ di Taranto, che hanno realizzato un filmato, in collaborazione proprio con l’Arma dei Carabinieri e con il Gruppo “Zonta”, che verrà proiettato prossimamente nei licei di Taranto.
L’Arma dei Carabinieri, sempre in prima linea nel contrasto alla violenza sulle donne, continua, oltre che nella sua attività di repressione, anche in una costante attività di analisi del fenomeno, funzionale alla prevenzione.
Dai dati in possesso, emerge che nei primi dieci mesi dell’anno in corso, i crimini hanno avuto una sensibile diminuzione, registrando 267 omicidi (a fronte dei 310 delitti dell’analogo periodo del 2018), con 96 donne come vittime (113 nel periodo precedente) e 40 casi riconducibili al femminicidio (l’Arma procede per 25 casi). Per femminicidio, si intende “l’omicidio avvenuto in presenza di una condotta/volontà ”discriminatoria” da parte dell’autore del reato (uomo) nei confronti della vittima, aggredita poiché considerata ”inferiore” in ragione della sua appartenenza al genere femminile” oppure “le uccisioni di donne da parte di uomini, avvenute nell’ambito relazionale, passionale, familiare e di vicinato”.
Quando la violenza o la discriminazione sono esercitate da persone vicine, familiari, parenti, per la donna che ne è stata vittima le conseguenze risultano ancora più tragiche, in quanto vengono a mancare proprio i riferimenti e il sostegno che dovrebbero aiutarla.
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la violenza domestica è un fenomeno molto diffuso che riguarda ogni forma di abuso psicologico, fisico, sessuale, e le varie forme di comportamenti coercitivi esercitati per controllare emotivamente una persona che fa parte del nucleo familiare. Può portare gravi conseguenze nella vita psichica delle donne che la subiscono perché può far sviluppare problemi psicologici molto gravi. Le condizioni di chi subisce la violenza sono tanto più gravi, quanto più la violenza si protrae nel tempo, o quanto più esiste un legame consanguineo tra l’aggressore e la vittima. Dal punto di vista fisico le violenze domestiche possono generare gravi danni permanenti, e se protratte nel tempo, lasciano segni anche sul piano relazionale, perché le vittime che la subiscono spesso perdono il lavoro, la casa, gli amici e le risorse economiche di sostentamento.
In realtà non è possibile sapere il numero esatto delle donne che hanno subito queste terribili esperienze, perché i dati ufficiali sono relativi soltanto al numero esiguo di donne che hanno denunciato il fatto alle autorità: si è stimato infatti che oltre il 90% delle vittime non denuncia il fatto.
Uscire da questo problema è possibile. Prima di tutto la vittima deve rendersi conto che quello che sta accadendo fra le mura domestiche è un reato. Per arrivare a questa consapevolezza deve osservare e analizzare quello che le accade attorno, imparare ad essere obiettiva e giudicante nei confronti di chi sta abusando.
In caso di violenza domestica è importante rompere l’isolamento e trovare il coraggio di parlare con qualcuno di ciò che avviene fra le mura domestiche. Ci si deve rivolgere alle Forze dell’Ordine, oppure si può individuare una persona vicina con la quale si ha confidenza.
Ed anche quest’anno, l’Arma dei Carabinieri, nella ricorrenza della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, ha prodotto un video, mirato alla sensibilizzazione sia delle vittime che della popolazione nel suo complesso, al fine di non abbassare mai la guardia su questo fenomeno odioso, affinché le vittime possano capire ancora di più che le Istituzioni sono loro accanto, e la popolazione possa comunque impegnarsi a contrastare nel proprio piccolo situazioni di cui dovesse venire a conoscenza tramite la denuncia presso le Forze di Polizia.