Nonostante qualche timida apertura delle ultime ore, per altro affidata a note stampa e mai seguita da provvedimenti formali indirizzati al Comune di Taranto, desta ancora molta inquietudine la serie di iniziative intraprese da ArcelorMittal presumibilmente ai danni dello stabilimento siderurgico di Taranto, dei suoi lavoratori e delle imprese locali dell’indotto.
Consapevole che il Governo abbia depositato dinnanzi al Tribunale di Milano un ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c., l’Amministrazione comunale sente di doversi associare alla battaglia per la tutela degli interessi e del futuro di Taranto, come già aveva fatto in occasione della richiesta di riesame dell’Aia dell’ex Ilva.
Per tale motivo, i legali del Civico Ente sono stati officiati di costituirsi innanzitutto nel giudizio promosso dalla AM InvestCo Italy S.p.A. contro Ilva S.p.A. in Amministrazione Straordinaria davanti al Tribunale di Milano per l’udienza del 6 maggio 2020, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 105 c.p.c. Come ovvio, un simile intervento è finalizzato alla salvaguardia degli equilibri economici del nostro territorio, al mantenimento dei livelli occupazionali, al massimo contenimento dei disagi attesi per le imprese locali ed alla sostanziale progressione del piano ambientale a difesa della salute dei cittadini tarantini.
Analogo incarico è stato poi conferito dall’Amministrazione comunale per la costituzione in giudizio nel procedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c., promosso sempre dinnanzi al Tribunale di Milano da Ilva S.p.A. in Amministrazione Straordinaria contro AM InvestCo Italy S.p.A., con udienza fissata per il prossimo 27 novembre.
Tale ulteriore intervento è finalizzato, invece, ad impedire lo spegnimento immediato degli altiforni di Taranto, deciso unilateralmente da Arcelor, che potrebbe condurre alla successiva chiusura dello stabilimento, situazione palesemente volta ad impedire un nuovo assetto produttivo presso il più importante stabilimento siderurgico italiano.
La vicenda è estremamente complessa, ma se il contratto dovrà essere risolto, che ciò avvenga a seguito di un procedimento nel quale siano esperiti tutti i tentativi possibili per affermare la legittimità, la regolarità e la perfetta formazione di quel contratto, che oggi ArcelorMittal sembra voler grossolanamente stracciare.
In questo momento decisivo, nel quale la Procura di Milano ha ravvisato un preminente interesse pubblico ed ha deciso di esercitare il diritto/dovere di intervento ex art. 70 c.p.c., non mancherà il Comune di Taranto come parte processuale.