“Quanto deciso da ArcelorMittal è una scelta insensata, sembra essere un tentativo di demolire e sabotare uno dei settori più produttivi del nostro Paese, arrecando seri danni non solo alla nostra economia, ma ai 20mila lavoratori che sono coinvolti, compreso l’indotto. Spegnere gli impianti vuol dire distruggere l’azienda, cosa che assolutamente va evitata”. Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, presente al tavolo convocato al Mise per discutere le sorti dell’ex Ilva. “Mi dispiace che ci sia confusione tra ciò che ha espresso il Presidente Conte e Mittal. Il Premier assente al tavolo, la settimana scorsa ha affermato che l’immunità penale non fosse una difficoltà per l’azienda, secondo cui però il problema principale riguardava proprio il rischio ambientale non più coperto da alcuna garanzia. Insomma, il Presidente del Consiglio dice una cosa e Mittal l’esatto contrario. In questo contesto, l’UGL resta a disposizione per avviare un dialogo proficuo con l’azienda al fine di continuare la produzione”.