Ormai è all’ordine del giorno rischiare la vita nello stabilimento ArcelorMittal di Taranto. Lunedì 11 nel reparto COV/ACC1 si è verificata una ingente perdita di acqua sulla cappa mobile del forno 2. Nonostante la nostra rischiesta del fermo del forno rivolta al responsabile di reparto che in prima battuta ha optato per proseguire con la marcia dell’impianto, si vedeva raggiunto dalle nostre pressioni al fine di fermare il forno e a metterlo in sicurezza sino al comunicargli la nostra intenzione di informare enti esterni alla fabbrica del pericolo imminente di incidente per l’anomalia che avrebbe potuto provocare una esplosione. Ieri, martedì 12, nel reparto ACC” si verificava un altro grave incidente: si è bucata una siviera in uscita dal COV1 con conseguente sversamento di acciaio liquido nell’area kn cui operano i lavoratori. Lo sversamento ha provocato fiamme talmente alte che queste lambivano le tubazioni di gas.
Due episodi gravi che hanno messo a rischio la vita di diversi lavoratori. Questi impianti in queste condizioni non possono più fare produzione. Vanno fermati. La vita dei lavoratori non può essere affidata ogni giorno alla fortuna.