TARANTO – Quell’amore impossibile. Per la rassegna del Crest “fuoriLUOGO”, giovedì 15 settembre, alle ore 21 al MArTA – Museo Archeologico Nazionale di Taranto (via Cavour 10), va in scena Amore e Psiche, scritto e interpretato da Daria Paoletta, produzione Compagnia Burambò. L’evento è realizzato nell’ambito del “Programma regionale di spettacolo dal vivo per la valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali della Puglia – 2016”. Durata 60 minuti. Posti esauriti. L’accesso al MArTA prevede un ticket. Info: 099.4725780.
La storia racconta l’amore travagliato e ostacolato dalla diversità dei due amanti: Amore è un Dio, mentre Psiche è una mortale, ma bella come una Dea. Una saga di personaggi che dividono l’Olimpo dalla Terra, le divinità dai mortali, per scoprire che non c’è poi tanta differenza, gli uni assomigliano agli altri. Una scena nuda che prende vita attraverso la forza del linguaggio vocale e corporeo, tali da creare ambientazioni e condividere suggestioni. Il tentativo è di condurre il pubblico in un mondo immaginifico e, attraverso l’arte teatrale, ritrovare se stessi. Daria Paoletta propone un’originalissima interpretazione del classico di Apuleio, che lei riscrive rivelando una qualità autoriale rara, per cura e ritmo, e restituisce in una straordinaria prova d’attrice. In luce la potenza del racconto e la ricchezza di quell’universo mitico su cui si fonda la nostra stessa identità. Una festa di personaggi che nel rispetto profondo di quell’amore impossibile, riempie di gioia e illumina la mente.
Allieva del maestro Carlo Formigoni, Daria Paoletta non è soltanto attrice, ma anche una burattinaia che costruisce da sé gli allestimenti per i propri spettacoli, adattando o elaborando testi, musiche e sonorità, componendo sempre nuove suggestioni e creando speciali alchimie di ritmi. Assieme a Raffaele Scarimboli, fonda nel 1996 a Foggia la Compagnia Burambò. Nel 2012 vince con “Secondo Pinocchio” l’Eolo Awards come migliore spettacolo di teatro di figura. Ha sperimentato il teatro di narrazione, al quale s’è avvicinata grazie agli insegnamenti dell’attore e regista Roberto Anglisani, con tre produzioni: “Una storia che non sta né in cielo né in terra” (2010), “Amore e Psiche” (2014) e il recente “Il ballo”, scritto a quattro mani con Francesco Niccolini (drammaturgo senza fissa dimora, lavora con molti attori italiani) e tratto dall’omonimo romanzo di Irène Némirovskj.
Foto di Antonio Bratti