C’è chi in politica è abituato ad annunciare obiettivi che poi non realizzerà mai e c’è chi lavora duro, lontano dai riflettori, per il bene della comunità.
Poi c’è chi arriva a intestarsi meriti senza aver avuto alcun ruolo nella gestione di una vicenda tutt’altro che semplice, anzi, al massimo dopo aver avuto delle responsabilità sui ritardi accumulati!
Mi riferisco alla notizia che abbiamo diffuso ieri relativa alla firma del Ministro Stefano Patuanelli del decreto che riguarda il bando per la manifestazione d’interesse alla redazione dei progetti per le comunità di Taranto, di Statte, di Massafra, di Crispiano e di Montemesola che ha sbloccato, così, ben 30 milioni di euro.
A leggere alcuni giornali questa mattina pare ci sia qualcuno che esprime soddisfazione per il lavoro di squadra che ha portato a questo importante risultato. E via a citare una serie di persone che, con tutto il rispetto, nulla sanno di questa complessa vicenda.
Si, complessa. Innanzitutto perché quei fondi erano stati stanziati, solo sulla carta, nel 2016 con il decreto n. 243. E poi più nulla, nonostante i governi Renzi e Gentiloni e i blasonati commissari straordinari di allora, che avrebbero dovuto gestire le procedure in collaborazione con il governo dell’epoca.
Dov’erano coloro che oggi si prendono i meriti per ciò che non hanno fatto?
Da quando ci siamo insediati, con i colleghi Giovanni Vianello, Rosalba De Giorgi, Alessandra Ermellino e Mario Turco ci siamo impegnati senza sosta su tutte le questioni che riguardavano Taranto e la sua vertenza. Con il Ministro Luigi Di Maio e il suo staff del Ministero dello Sviluppo Economico, abbiamo avviato sin da subito una ricognizione di tutte le pratiche sospese, tra cui quella dei 30 milioni sbloccati ieri, avviando l’individuazione delle soluzioni per accelerare ogni procedura.
Con la nomina dei nuovi commissari straordinari Antonio Lupo, Francesco Ardito e Alessandro Danovi – li cito perché lo meritano – il Mise ha avuto un valido supporto per ogni questione riguardante l’ex Ilva.
I commissari straordinari di Ilva in amministrazione straordinaria, infatti, hanno sempre trovato una soluzione efficace e tempestiva, anche nelle situazioni più difficili, come ad esempio la bonifica delle collinette e la riapertura delle scuole a settembre o l’ancor più complessa procedura dello spegnimento dell’Altoforno 2 – anche questo derivante da una pessima gestione del passato – sospesa dal Tribunale di Taranto in extremis grazie ad una loro istanza ed un successivo appello in giudizio.
Ma veniamo ai 30 milioni per i comuni in area di crisi. Inizialmente i sindaci dei Comuni coinvolti spingevano per un’assegnazione diretta dei fondi. A loro dire il metodo più veloce per spendere quei fondi visto che l’eventuale bando previsto dal decreto originale per spendere quei soldi poteva portar via ancora diversi mesi, se non anni. Si rendeva così necessaria una modifica normativa per favorire questo affidamento diretto.
Noi parlamentari ionici ci siamo sempre fermamente opposti a questo modo di procedere. Ci sembrava un modo per finanziare progetti tenuti nei cassetti dai sindaci senza nulla di organico o di innovativo a vantaggio delle nostre comunità. Reclamavamo procedure più trasparenti e basate su progetti meritevoli in grado di aiutare le comunità a voltare pagina, nell’ambito di un più vasto programma di riconversione economica.
I commissari straordinari, che ricordo si sono insediati solo lo scorso giugno, hanno supportato questa nostra volontà politica e in tempi direi record hanno predisposto l’Avviso pubblico consentendo al Ministro Patuanelli di firmare ieri il decreto.
Un mio sincero grazie al Ministro Patuanelli, ai commissari straordinari e ai miei colleghi per il lavoro fin qui svolto.
Proseguiremo con la stessa determinazione e con lo stesso lavoro di squadra (quella vera!) fino all’individuazione e alla realizzazione di quei progetti meritevoli di essere finanziati.
Così come proseguiremo, lontani dai riflettori, a lavorare per il bene del nostro territorio e senza mai prenderci meriti che non abbiamo.
Gianpaolo Cassese (deputato M5S)