Taranto per la sua complessità dovrebbe essere in cima ai pensieri di chi ha responsabilità di governo.Appunto, dovrebbe.Ma non sempre è così perché, ad esempio, ad oggi due questioni rimangono ferme al palo nonostante meriterebbero ben altra attenzione.In primo luogo, mi riferisco alla procedura di riesame dell’Aia richiesta mesi or sono dal Sindaco di Taranto e accordata dal Ministro Costa. Questa procedura rappresenta l’unica possibilità stabilita per legge di modificare i termini e le condizioni della applicazione dell’Aia dello stabilimento ex Ilva di Taranto. Tante sono le preoccupazioni e tante le giuste rivendicazioni affinché si possano conoscere gli impatti sanitari ed ambientali della produzione dell’impianto siderurgico. Peccato, però, che alle parole non seguano gli atti e i fatti.Tanto è vero che entro il 25 ottobre l’Arpa insieme ad Ares e Asl di Taranto avrebbero dovuto presentare l’aggiornamento dei dati della valutazione del danno sanitario utili al riesame dell’Aia, cosi come stabilito e secondo i metodi scientifici concordati.Invece, incredibilmente, alla data di oggi gli enti preposti non hanno prodotto nulla.Tutto ciò è estremamente grave per una città che merita rispetto e ben altra attenzione.Dall’esito di questi risultati potrebbe ad esempio discendere la necessità di una riduzione della produzione a salvaguardia della salute dei cittadini. E allora perché perdere tempo?Presentare i dati aggiornati per la valutazione del danno sanitario sarebbe la risposta più pertinente ed esaustiva che la comunità tarantina disorientata merita. Cos’altro ha di così importante l’Arpa da non rendere subito disponibili questi dati?Tutti a parole sembrano preoccuparsi delle sorti di questa comunità ma nei fatti lasciano solo il Sindaco di Taranto nello sforzo per andare avanti in questa procedura.La seconda questione, che ha assunto aspetti kafkiani, è la mancata attribuzione dei 30 milioni assegnati dai Governi Renzi e Gentiloni ai comuni che insistono nell’area di crisi di Taranto (Taranto, Massafra, Crispiano, Montemesola, Statte). Risorse imponenti e già disponibili nel plafond dei commissari in Amministrazione Straordinaria Ilva, ma che, non si capisce per quale motivo, rimangono fermi al palo.Eppure, queste risorse sono destinate ad alleviare le condizioni sociali di queste comunità.E allora, anche in questo caso, perché perdere tempo?Dalle parole di preoccupazione bisogna passare ai fatti concreti che, invece, rischiano di non arrivare mai.E questo nonostante un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di Taranto.Allora, sento di dover inviare un appello accorato ai Ministri del Mezzogiorno Provenzano, dello Sviluppo Economico Patuanelli, dell’Ambiente Costa, al Presidente della Regione Puglia Emiliano, al Segretario nazionale del PD Zingaretti e al responsabile Mezzogiorno del PD Oddati affinché si impegnino senza sosta in modo che queste vicende abbiamo una soluzione positiva.Ne va della fiducia nelle Istituzioni che oggi a Taranto deve essere riconquistata velocemente. Per questo il PD di Taranto sarà sempre pronto e disponibile ma, allo stesso tempo, sarà estremamente esigente affinché le Istituzioni tarantine, a cominciare dal Sindaco di Taranto, non si ritrovino sole a fronteggiare questioni complicate e importanti come l’aggiornamento dei dati per il riesame dell’Aia e l’utilizzo dei 30 milioni per i comuni dell’area di crisi di Taranto.
Avv. Giampiero MancarelliSegretario provinciale PD Taranto