61 pazienti, quasi tutti anziani, tra questi anche molti psichiatrici o affetti da Alzheimer, ospitati in un luogo in cui il lavoro dovrebbe essere quasi una missione, svolta in condizioni di serenità e sicurezza fisica e strutturale. Invece i 23 operatori socio sanitari (10 infermieri, 2 fisioterapisti, 2 educatori, un caposala e un medico) della Cooperativa Nuova Luce, vivono, insieme ai pazienti, ormai da anni all’interno della Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.) di Torricella in condizione criticità. Un servizio di particolare sensibilità reso secondo le organizzazioni sindacali al limite della dignità.
E’ da queste premesse che nei giorni scorsi Funzione Pubblica CGIL e FIALS hanno inviato una esposizione dettagliata alla Procura della Repubblica di Taranto, al fine di verificare, quanto rilevato in un sopralluogo svolto dalle organizzazioni sindacali lo scorso 3 settembre.
Sappiamo che sono state fatte delle verifiche e su questo attendiamo l’esito delle indagini – dicono in conferenza stampa i rappresentanti di FP CGIL e FIALS – ma nel frattempo non possiamo tacere sulla condizione dei lavoratori a cui con fiducia si affidano alle cure persone fragili, spesso senza nessun altro tipo di assistenza morale e fisica proveniente dall’esterno.
Da anni i lavoratori, attraverso i loro rappresentanti sindacali, provano a rivendicare condizioni di lavoro adeguate al delicato servizio reso, ma dal 2015 è tutto un rinviare.
Abbiamo prodotto decine di verbali, sulla turnistica prevista dal capitolato d’appalto ASL, sul rispetto del contratto Anaste, sui carichi di lavoro, sulla rotazione del personale in moduli particolarmente delicati come quello che si dedica all’Alzheimer, e sulla salute e la sicurezza anche dopo le relazioni dei rappresentanti RLS – dicono – ma non siamo mai riusciti ad andare oltre le buone intenzioni.
Così i lavoratori parlando della loro condizione di fatto parlano della condizione di 61 pazienti provenienti da tutta la provincia.
Oggi siamo qui – terminano Tiziana Ronsisvalle e Flavia Ciracì, della FP CGIL e della FIALS – per formalizzare il nostro stato d’agitazione e chiedere al Prefetto di sbloccare la situazione. Lo facciamo per noi e per quei 61 pazienti che meritano rispetto.
Taranto, 25 ottobre 2019