“Al contrario di molti politici, sul molo del porto di Taranto, dove ha attraccato la nave dell’ONG Ocean Viking con tutto il suo carico umano, io ero presente come TARANTINO. Come cittadino di un territorio che ancora una volta viene scelto dal Governo nazionale ad affrontare l’ennesima emergenza. Taranto è una città che dà all’Italia molto più di quello che riceve! Le scelte compiute a livello nazionale hanno fortemente penalizzato il futuro di una città che ha subito e subisce molte ferite sul piano sanitario, occupazionale, ambientale e sociale. In cambio abbiamo ricevuto solo briciole, quindi niente. Né il governo regionale ha supplito, in questi anni, a queste mancanze dei governi nazionali.
“In merito all’arrivo dei migranti voglio essere sincero: già in passato avevo avuto modo di esprimere la mia contrarietà all’hotspot di Taranto, non perché contrario tout court all’accoglienza di poveri disperati, ma perché sono convinto che la città non sia nelle condizioni sia sul piano sociale, ma soprattutto sul piano sanitario di sopportare una gestione di 176 migranti. Non solo. Il rischio è che siano solo i primi arrivi e quindi mi auguro che Taranto in futuro non debba farsene carico di altri.
“Ecco perché oggi ero sul molo. Non per dichiarazioni spot sia in senso buonista sia in senso contrario. Sono convinto che l’Europa debba farsi carico della gestione dei flussi, l’on. Raffaele Fitto all’Europarlamento ha una posizione chiara e decisiva in merito, che condivido e sostengo. In questo caso però è più il tarantino che è in me che a essere preoccupato. Non il politico”.