Proporre strategie di economia sostenibile e circolare può sembrare un ossimoro all’interno di una fabbrica che raffina petrolio, ma invece, ho riscontrato un effettivo interesse al cambiamento e al dialogo e non posso che esserne lieto.
Gianni Azzaro, consigliere comunale, delegato CIS per la Provincia di Taranto e consigliere nazionale ANCI (Associazione Nazionale Comune Italiani), commenta così l’incontro che nei giorni scorsi ha voluto realizzare con i vertici della raffineria Eni a Taranto, ovvero il direttore Marcello Tarantino, la responsabile delle risorse umane Isabella Elia ed alcuni componenti dell’area tecnica.
Da quel sito ho ottenuto informazioni fondamentali rispetto alla natura del rapporto con il territorio, specie in virtù degli investimenti operati nel settore delle bonifiche (suolo e acque di falda), e la costante attenzione verso la sicurezza nei luoghi di lavoro – dice Azzaro – ma lo scambio è stato proficuo soprattutto lungo tutto l’asse della sostenibilità ambientale quale pre-requisito per qualsiasi modello di business.
Un confronto aperto che non ha mancato di toccare punti salienti proposti proprio in sede CIS, come il Tecnopolo del Mediterraneo che dovrà trovare sede nell’ex Palazzo Frisini, il grande investimento da compiere sul fronte della formazione universitaria e post universitaria e l’economia circolare che in tema di sostenibilità va ben oltre il ciclo dei rifiuti per abbracciare orizzonti più ampi come l’uso e il riuso di fonti di energia, la bioeconomia, lo scambio di esperienze al servizio del benessere della collettività.
Credo che i tempi siano maturi per richiedere alle grandi imprese ospitate nel territorio un riscontro in termini effettivi rispetto a questo cambio di prospettiva produttiva che si rende pre-condizione necessaria per andare oltre la monocoltura industriale conferma Gianni Azzaro perché la subalternità si contrasta con le idee, con i progetti e una strada finalmente comune da percorrere insieme.
Gianni Azzaro a tal proposito ha avanzato l’ipotesi di un maggior interessamento di Eni rispetto ai luoghi di ricerca e formazione presenti in provincia di Taranto.
Lì c’è un futuro possibile non solo per le occasioni di ulteriore approccio scientifico alle problematiche ambientali tarantine, ma anche per il futuro di menti e talenti locali spesso costrette a migrare altrove per risposte occupazionali e professionali adeguate – dice – ecco perché abbiamo bisogno che le imprese colloquino con le istituzioni territoriali, anche quelle formative, per armonizzare domanda e offerta e costruire un tavolo di discussione e confronto continuo.
Eni, la cui ricerca e sviluppo è fortemente focalizzata verso tecnologie orientate al riutilizzo di materiali di scarto, si è resa disponibile per la valutazione di futuri progetti di economia circolare. Il direttore Tarantino ha ribadito che la Raffineria Eni di Taranto vuole essere di supporto alle tante vocazioni del territorio, vuole essere una risorsa per la generazione attuale e futura di Taranto.
Nelle prossime settimane il confronto proseguirà con lo scambio di informazioni operative da mettere in atto in correlazione con il CIS e gli strumenti di programmazione attualmente esistenti.