Come noto, la FLP DIFESA ha ininterrottamente allertato la comunità jonica con tutti i mezzi di comunicazione a disposizione e denunciato in tutte le sedi istituzionali, ministeriali e parlamentari, l’aggravarsi della riduzione numerica del personale civile dell’Arsenale MM di Taranto a seguito di pensionamenti a vario titolo che, a breve termine, potrebbero portare al collasso lo Stabilimento.
Stride in tale contesto l’assordante silenzio, ormai da ben oltre sei mesi dopo l’ultimo incontro tenutosi in data 18.03.2019, del TAVOLO DI CONFRONTO organizzato e coordinato dal Comune di Taranto, afferente il futuro dell’ARSENALE MM TARANTO con riflessi occupazionali per tutta la comunità jonica, che mirava a produrre un documento di sintesi unitariamente condiviso dalle parti, da sottoporre al Governo nazionale e che “aveva visto” l’ampia partecipazione di Parlamentari Jonici, delle Istituzioni (Comune, Provincia, Regione), delle Rappresentanze sindacali del Pubblico impiego e delle imprese locali, della RSU di Marinarsen Taranto, delle Rappresentanze di Confindustria, Confartigianato, CNA, Confapi, delle Rappresentanze della Marina di Taranto (Marinasud e Marinarsen), ecc….
A tale riguardo, il Coordinatore provinciale della FLP DIFESA, Pasquale BALDARI, fa appello a tutti “gli attori” intervenuti o in quel momento non intervenuti, di “rimettere in moto le macchine” ognuno per la propria parte, AFFINCHE’ SIA RICONVOCATO CON URGENZA IL TAVOLO DI CONFRONTO PRESSO IL COMUNE DI TARANTO e si richieda con forza, tutti insieme, il vero rilancio dell’Arsenale MM di Taranto attraverso un mirato piano di assunzioni di personale civile ed un adeguato piano formativo per gli stessi.
La FLP DIFESA, nel sostenere fermamente il ruolo pubblico degli Stabilimenti e dei lavoratori, nell’esercizio di una attività istituzionale, ribadisce che per l’Arsenale MM di Taranto occorrono già ora circa 400 assunzioni ed entro il 31.12.2021 (auspicando tempi più ristretti) un numero di assunzioni totali di circa 500 unità (prevalentemente di profili professionali tecnico-specialistici), corrispondenti almeno al numero dei dipendenti civili fuoriusciti o che andranno in pensione entro la stessa data ed atte a ripianare la tabella organica dell’ente, da reperire possibilmente con un unico bando di concorso pubblico (per non perdere altro tempo) del Ministero della Difesa, mirato in particolare per gli Stabilimenti di lavoro dell’area industriale, accompagnando il personale civile nuovo assunto con un altrettanto urgente piano di formazione con le ditte costruttrici, utilizzando le risorse economiche interne al Ministero e/o utilizzando fondi europei, riattivando le ex Scuole Allievi Operai, valorizzando i Centri di formazione della Difesa con i docenti civili e militari in servizio, richiedendo collaborazioni universitarie, ecc.. al fine di far acquisire in tempi brevi le necessarie competenze specialistiche per le manutenzioni sulle Unità Navali di nuova generazione e quindi tecnologicamente avanzate.
VOLEVAMO L’ARSENALE MM DI TARANTO PIU’ MODERNO E L’ABBIAMO REALIZZATO !
Gli elevati impegni economici sino ad oggi messi in campo dallo Stato (con risorse del Ministero della Difesa, del CIS di Taranto, ecc…) per ammodernare ed efficientare l’Arsenale MM Taranto, hanno portato e porteranno dopo il completamento del piano Brin, ad avere uno Stabilimento di lavoro all’avanguardia, capace di soddisfare le esigenze di F.A. e della Nazione con la manutenzione alle nuove Unità Navali, puntando per quanto possibile reinternalizzare le attivita’ di medio ed alto profilo tecnologico, da individuare nell’ambito dei piani di manutenzione programmata dei mezzi navali, onde aumentare i livelli di produttività del personale interno e conseguire risparmi o addirittura utili per la Forza Armata, ma anche capace di proporsi verso l’esterno, acquisendo nuovo lavoro attraverso ad esempio interventi manutentivi per le navi mercantili, con benefici occupazionali per i lavoratori pubblici e delle imprese locali, nonché economici, che interesseranno tutto il territorio.
VOLEVAMO PIU’ LAVORO PER L’ARSENALE MM DI TARANTO ED E’ ARRIVATO!
All’Arsenale M.M. di Taranto attualmente è stata assegnata la manutenzione del 75% della flotta, pari a circa 135.000 tonnellate di navi che diventeranno in 5 anni pari a circa 180.000 tonnellate; nell’anno 2019 ha avuto a suo carico, il maggior tonnellaggio (circa 75.300) di navi ai lavori dal dopoguerra ad oggi, e, nonostante che oggi il personale civile si sia ridotto numericamente (993 rispetto a 1396 unità previste) e sia di età avanzata (media vicina ai 60 anni), È STATA GARANTITA L’ESECUZIONE DEI LAVORI PROGRAMMATI DI PROPRIA COMPETENZA, così come lo hanno fatto i lavoratori delle imprese locali per la loro parte di commesse ed il personale militare dello Stabilimento impiegato nelle attività di coordinamento lavori tra dipendenti diretti, dell’industria costruttrice e dell’indotto locale.
Per l’Arsenale M.M. di Taranto il tonnellaggio di navi ai lavori della F.A. è attualmente garantito sino all’anno 2022, per poi consolidarsi, anche se dal 2020 subirà una piccola diminuzione del tonnellaggio di navi ai lavori rispetto a quelli avuti nel 2019, gap che la Direzione Arsenale punta comunque a coprire con il completamento dell’ammodernamento dei Bacini galleggianti (sempre che siano garantite le risorse economiche allo scopo destinate) che consentiranno l’ingresso ai lavori anche di Navi mercantili, mantenendo pertanto lo stesso carico di lavoro sino al 2022.
VOLEVAMO LE ASSUNZIONI DI PERSONALE CIVILE NELL’ARSENALE MM DI TARANTO PER ESEGUIRE I LAVORI SULLE NUOVE UNITA’ NAVALI MA ……………….. LA POLITICA SUSSEGUITASI NEL TEMPO HA DECISO DI NON DARCELE!
INFATTI, CIÒ CHE RISCHIA DI NON ESSERE PIÙ GARANTITO NELL’ARSENALE MM DI TARANTO, nel caso in cui la POLITICA decidesse di non effettuare SUBITO nuove assunzioni di personale civile, NON E’ IL LAVORO MA LA CAPACITÀ D’INTERVENIRE NELLE MANUTENZIONI ALLE UU.NN. DI NUOVA GENERAZIONE PER MANCANZA DI PERSONALE CIVILE (entro il 31.12.2021 mancheranno minimo 500 dipendenti civili rispetto a quelli tabellarmente previsti, senza contare i pensionamenti con la cosiddetta quota 100 oggi non quantificabili, tendendo sino al 31.12.2024 ad avere una forza lavoro di personale civile che si ridurrà sino al 50%).
Allo stato dell’arte, nonostante che l’emergenza di effettuare nuovi assunzioni venga segnalata da più parti, come ad esempio avvenuto nel corso delle recenti audizioni parlamentari in Commissioni Difesa del Senato, oltre dalle parti sociali anche da autorevoli rappresentanti della Marina e dell’Esercito, ed in ultimo dal COMANDO LOGISTICO DELLA MARINA e dallo STATO MAGGIORE DELLA MARINA, le decisioni governative prese nel corso degli anni sembrerebbero non cambiare rotta (Dal 2014 al 2018, vi sono state solo 120 assunzioni nel Ministero della Difesa a fronte di circa 2500 uscite).
La FLP DIFESA, da sempre contraria alla Legge 244/2012 per i suoi effetti devastanti ricadenti sul personale civile, ritiene che oggi non siano più sostenibili persino le motivazioni ( i vincoli imposti dalla Legge) sin’ora addotte dal MEF e dalla Funzione pubblica per giustificare le mancate autorizzazioni ad assumere nel Ministero della Difesa, in quanto già alla data del 1° gennaio 2019, tolti i 4200 dipendenti collocati in soprannumero corrispondenti ad ex militari transitati all’impiego civile per motivi di salute, la dotazione organica del personale civile si è ridotta alle 20.000 unità che dovevano invece essere raggiunte solo alla data del 31.12.2024, prospettandosi per quest’ultima data una riduzione drastica di personale civile non prevista dalla stessa legge.
Il ricorso oggi all’industria costruttrice prima con contratti TS (per le manutenzioni a 5 anni) e poi con contratti TGS o CILS (di supporto globale da 5 a 10 anni), NON SOLO CREA UN AUMENTO DELLA SPESA NEL MINISTERO DELLA DIFESA IN CONTROTENDENZA CON LA POLITICA DELLA SPENDING REVIEW, ma rappresenta una soluzione parziale intesa come forma emergenziale di compensazione della progressiva erosione delle capacità interne e non già come modello di ottimizzazione del potenziale produttivo, in quanto non copre l’intera esigenza manutentiva nel tempo e presuppone nel frattempo il travaso delle capacità dall’industria alle maestranze che si è realizzato solo parzialmente, a causa dell’età media del personale civile operante nei settori tecnici che implica un orizzonte temporale di lavoro residuo spesso marginale a cui segue l’avvio in quiescienza senza sostituzione.
LA VISITA DEL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA
ALL’ARSENALE MM DI TARANTO PREVISTA PER IL GIORNO 03.10.2019
ED INCONTRO CON LE RAPPRESENTANZE SINDACALI LOCALI
SARA’ UTILE PER LA FLP DIFESA
PER RAPPRESENTARE ANCORA UNA VOLTA
LA URGENTE NECESSITA’ DI ASSUNZIONI DI PERSONALE CIVILE
PER IL VERO RILANCIO DEL SECONDO POLO PRODUTTIVO DEL TERRITORIO JONICO