“Ma in un territorio devastato dall’inquinamento, qual è Statte – Comune a ridosso dell’ex-Ilva – si possono concedere ulteriori autorizzazioni di discariche proprio al siderurgico, oggi di proprietà di Arcelor Mittal? E’ chiaro che la risposta delle associazioni ambientaliste e degli abitanti è fin troppo scontata, per questo io la ‘pretendo’ da chi quel territorio ha il dovere di difenderlo, non di offenderlo in sfregio alle condizioni ambientali.
“Per questo motivo ho presentato un’interrogazione urgente al presidente Michele Emiliano e all’assessore all’Ambiente, Gianni Stea, per sapere se la Giunta Regionale intende fermare le attività – che prevedono l’impiego di residui della lavorazione dello stabilimento – nella cava di calcare sita in località ‘Mater Gratiae’, chiuderla e bonificare l’area, oppure intende continuare a massacrare ambientalmente il Tarantino.
“Voglio sentire dalla loro voce se ritengono giuste sia la VIA (valutazione di impatto ambientale), che è stata data con parere favorevole del Comune di Statte, sia e le determine regionali del 19/12/2018- 17/12/2018- 16/01/2019-, che consentiranno l’attività estrattiva per 20 milioni di m/c a, dove saranno conferiti gli scarti di lavorazione a distanza di circa 100 m dal primo centro abitato di Statte. Tenuto conto che tutto questo avviene contravvenendo alla difesa del PUG (Piano Urbanistico Generale) del Comune di Statte e dei pareri contrari, espressi dall’Arpa, a causa del terreno e della falda inquinata da sostanze cancerogene. Ci sono prove mediche che dimostrano che nella zona interessata vi è una maggiore richiesta di analisi cliniche con ricette di esenzione per PATOLOGIE TUMORALI (cod. 048).
“Fa bene Emiliano a scendere al fianco dei giovani del Friday For Future… ma l’Ambiente non si difende solo a parole o perché va di moda. Lo dimostri con i fatti!”