La notizia del sequestro (per leggere clicca qui) avvenuto alcune ore fa in un’azienda a Ruvo di Puglia, nel Barese, di circa 12mila uova prive di tracciabilità da parte dei Carabinieri del Napaaf di Bari è un’ulteriore dimostrazione della utilità della risoluzione da me presentata nei mesi scorsi e approvata all’unanimità in Commissione Agricoltura della Camera per porre uno stop a questo grave problema che affligge il comparto e rende insicuri i consumatori. Si rende quanto mai urgente da parte del Ministero l’emanazione del decreto affinchè il provvedimento trovi una sua immediata attuazione”. Così il deputato Gianpaolo Cassese (M5S) torna sull’argomento in occasione dell’ennesimo caso di uova sequestrate per motivi di mancanza di dati sulla loro tracciabilità.
“Nel concreto il provvedimento approvato riguarda l’obbligo di timbratura delle uova nel luogo di produzione e più in generale migliorerà il sistema della tracciabilità di questo importante prodotto. E’ giusto che i consumatori abbiano certezza sulla provenienza delle uova che acquistano e sulla tipologia di allevamento” ribadisce Cassese, che aggiunge: “una maggiore garanzia di sicurezza alimentare inoltre andrà a vantaggio anche delle imprese del settore, impegnate per garantire la massima qualità delle materie prime ma spesso minacciate dalla concorrenza sleale di chi approfitta di una falla del sistema per immettere sul mercato uova di provenienza dubbia”.
“Il provvedimento dunque è pronto da tempo, si tratta ora di tradurlo in norma” conclude il deputato.