L’Amministrazione Melucci ha da subito favorito in questa ottica un rapporto privilegiato con l’Università, il Politecnico e le altre realtà di alta formazione presenti sul territorio o interessate ad insediarsi a Taranto, perché il mondo accademico è per sua natura luogo di cultura, ricerca, sperimentazione, innovazione e in ultimo trasformazione: quello che serve a questa transizione di Taranto.
In questa logica si innesta anche l’ampliamento dell’offerta formativa locale, che vede per la prima volta la presenza della Scuola di medicina con i suoi due corsi di laurea, quello in Medicina e quello in Scienze e tecniche dello Sport.
Si tratta del compimento di un grande sforzo – programmatico, organizzativo, anche economico – dell’Amministrazione di Taranto in sinergia con gli altri soggetti istituzionali, che ha consentito all’Università degli studi Aldo Moro di autorizzare l’avvio dei corsi per 60 studenti fin dal presente anno accademico 2019/20.
Come detto, non si tratta di una operazione semplice, ci hanno provato prima di noi per quasi un ventennio senza alcun successo, perché la presenza di un corso di laurea in Medicina impone una strutturazione didattica, scientifica, professionale, tecnologica e finanche logistica di altissimo livello, adeguata ai compiti ed alle finalità specifiche di un settore così complesso e delicato. Per questo, l’avvio delle lezioni solo a pochi mesi dal nuovo accordo di programma tra il Comune di Taranto e l’Università barese acquista un significato più pregnante: è il segno di una città che guarda con sana ambizione, forza e determinazione al proprio sviluppo ed a quello delle future generazioni.
Anche l’altro corso di laurea in Scienze e tecniche per lo sport ha una sua logica in relazione con alcune delle linee di sviluppo territoriale che hanno trovato concretizzazione nella scelta di Taranto quale sede dei Giochi del Mediterraneo nel 2026.
Ancora una volta si tratta di costruire con fatica e serietà realtà concrete con una diretta incidenza nell’attualità. Basti pensare alla capacità di trattenere risorse umane e finanziarie sul territorio o di sviluppare sinergicamente un nuovo indotto in collegamento, ma anche di assumere una capacità di sguardo prospettico, qualità spesso mancata a Taranto nel passato.
E inoltre, tramite la delega attribuitami dal primo cittadino, con particolare riferimento agli obiettivi di transizione ecologica che lo stesso Sindaco Melucci ha disegnato, sono particolarmente convinta che anche il futuro ecosostenibile e resiliente, che stiamo costruendo per la nostra bella Taranto, non possa prescindere dal contributo che la ricerca scientifica e la progettualità offerta dal mondo universitario possono offrire alla città.
Il rapporto che l’Amministrazione comunale ha inteso rafforzare con la realtà universitaria già operante sul territorio ha un significato strategico ed è parte di una visione complessiva per la costruzione della Taranto del 2030, una città europea, all’avanguardia in campo sociale, culturale, ambientale ed economico.
Anna Tacente
Assessore all’Ambiente e ai rapporti con Università e ricerca