L’Ecomuseo della Palude la vela e del Mar Piccolo, grazie all’intensa attività portata avanti negli scorsi mesi dall’amministrazione Melucci, è divenuto Ecomuseo di interesse regionale, unico esempio in Puglia nel 2019.
“Siamo orgogliosi di questo traguardo, raggiunto anche grazie alla collaborazione dei partners del progetto Eco.Pa.Mar., finanziato da Fondazione con il Sud e Comune di Taranto”, commenta l’assessore Viggiano.
Con il riconoscimento da parte della Regione Puglia l’Eco.Pa.Mar diventa a tutti gli effetti uno strumento di attuazione del PPTR, un luogo attivo di promozione della identità collettiva e del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico nella forma del museo permanente.
“Intendiamo avviare – fa sapere il sindaco Melucci – un percorso di coinvolgimento della comunità e di tutti i portatori di interesse al fine di valorizzare la memoria e l’identità storica del Mar Piccolo, ed attivare numerose iniziative di animazione territoriale tese a implementare le conoscenze delle peculiarità culturali ed ambientali che caratterizzano questo sorprendente tratto di costa.
Abbiamo più volte rimarcato, dopo l’istituzione dell’ecomuseo nello scorso mese di gennaio, l’importanza delle iniziative che ruotano intorno a questo progetto in termini di tutela della biodiversità ed ampliamento degli orizzonti economici e turistici. Ci avviciniamo anche alla riapertura della Palude che diverrà uno dei principali attrattori dell’intero territorio ionico e pugliese in generale”.
“Abbiamo trasformato un’area complessa – interviene Francesca Viggiano – in un vero e proprio progetto di sviluppo in cui, come più volte detto, la natura e l’ecosistema divengono museo di sé stessi, un luogo in cui i fenicotteri divengono il simbolo di una Taranto che comprende le proprie potenzialità e le trasforma in vera ricchezza. Un luogo in cui specie animali diverse come i fenicotteri rosa, il falco pellegrino ed i cavallucci marini divengono non solo preziosi esempi della fauna terrestre e marina della palude ma divengono caratterizzanti per un’intera area che di per se si presta a diventare volano per le nuove economie a cui l’amministrazione punta”.
“Abbiamo – conclude il primo cittadino- intenzione di candidare Taranto a capitale green di Europa nei prossimi anni, l’Ecomuseo rientra a pieno titolo nella nostra strategia complessiva di miglioramento della qualità della vita dei cittadini e di conservazione del nostro ecosistema naturale, l’area rappresenterà un elemento centrale della grande cintura del verde che vogliamo realizzare intorno al perimetro cittadino, a cominciare dai lotti di forestazione urbana i cui cantieri a breve vedranno la luce presso il quartiere Tamburi.”