Per il personale sanitario, come infermieri e OSS, la vestizione e svestizione è una attività diretta dal datore di lavoro perché costituisce condizione imprescindibile dell’attività sanitaria, senza di essa infatti non è possibile garantire: né l’igiene durante la prestazione assistenziale né la sicurezza da eventuali contaminazioni di liquidi biologici, anche, potenzialmente infetti, così come riconosciuto dalla Suprema Corte di Cassazione con una sentenza del gennaio 2019.
Pertanto il tempo dedicato dal personale sanitario per indossare e dismettere la divisa e per il passaggio di consegne del proprio turno, rientrano in una “prestazione diligente” e come tali vanno retribuiti rientrando a buon diritto nell’orario di lavoro.
Il personale sanitario dell’ASL di Taranto allo stato attuale si vede negato tale riconoscimento, aspetto questo che ha portato La UIL FPL Taranto ad avviare, in queste settimane, un vasto contenzioso contro l’Azienda Sanitaria volto al riconoscimento in sede giudiziaria come: “orario di lavoro” il tempo impiegato, dal personale sanitario, per indossare e dismettere la divisa nonché di quello impiegato per la trasmissione delle consegne.
L’azione di tutela dei diritti dei lavoratori posta in essere dalla UILFPL è rivolta a tutto il personale sanitario che è obbligato ad indossare la divisa da lavoro ed è finalizzato al “recupero dei 5 anni precedenti” e comunque del periodo, anche nella vigenza del nuovo contratto di lavoro ancora non riconosciuto dalla ASL Taranto.
Si fa presente che il punto 12 dell’art.27) del nuovo CCNL del personale della Sanità pubblica, sottoscritto il 21 maggio 2018, consente tale riconoscimento “fino ad un massimo di 15 minuti complessivi tra vestizione, svestizione e passaggi di consegne, purché risultanti dalle timbrature effettuate, fatti salvi gli accordi di miglior favore in essere”.
A supportare la giustezza dell’azione intrapresa dalla UIL FPL Taranto in difesa dei lavoratori le numerose sentenze della Corte di cassazione, i Tribunali di primo grado e di Corte d’appello, hanno già stabilito il diritto dei lavoratori al riconoscimento pecuniario di almeno 10 minuti per il tempo di vestizione e 10 minuti per quello di svestizione (e del tempo “consegne”), in alcuni casi si è arrivati al riconoscimento anche di 40 minuti totali, costringendo l’ARAN dopo una dura contrattazione ad inserire nel nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro uno specifico articolo sul il così detto “cambio divisa”.
Nelle prossime ore verranno protocollate centinaia di lettere di impugnativa ed interruzione della prescrizione, frutto del grande lavoro dei Segretari aziendali e dei delegati di posto di lavoro supportati da uno studio legale che ha curato l’aspetto formale della vertenza.