E’ già diventata virale in tutta Italia, e ora anche in Puglia, la cosiddetta “Samara challenge”, un gioco che si sta diffondendo attraverso i social che consiste nello spaventare i passanti e fuggire senza essere presi, travestendosi come la protagonista di un famoso film horror, con un abito bianco e una parrucca con lunghi capelli neri a nascondere il volto”. Il Presidente dell’Ordine degli psicologi di Puglia invita a non dare troppa enfasi a questo gioco che sta spopolando tra i giovanissimi e rischia di diventare pericoloso. Spiega Di Gioia: “Ancora una volta è il branco ad aggredire il singolo, con il solo scopo di spaventare l’altro e deriderlo. Non possiamo immaginare però con quali modalità possa essere fatto, la polizia non esclude l’utilizzo di armi pericolose”. Il presidente dà una interessante chiave di lettura di questo ‘gioco’ e dice: “Allo stesso tempo, è spaventato anche chi mette in atto il gioco travestendosi, tentando di esorcizzare la propria paura attraverso l’adrenalina che nasce dalla reazione incognita del passante: c’è chi può spaventarsi molto e basta, o chi può reagire anche in modo violento e aggredire fisicamente gli autori, come già successo in altre città italiane”. Continua il Presidente “C’è la voglia di esorcizzare la paura di chi mette in atto questo gioco, vedendola negli occhi dell’altro, ma nello stesso tempo la paura si vive. L’adrenalina sale vorticosamente in un gioco sottile tra desiderio e paura”.
Secondo il dottor Di Gioia “Occuparsi della gestione delle emozioni è importante per evitare che, attraverso l’imitazione di questi giochi sui social, si possano vivere sensazioni negative come la paura in maniera non funzionale, scatenando il panico. Per alcuni giovani si sta smarrendo il vero “senso della vita”,un malessere che lascia spazio alla noia e all’insoddisfazione. Le emozioni, anche quelle più oscure, sono una componente essenziale nella formazione della personalità di ciascuno e vanno gestite in maniera costruttiva per evitare traumi e situazioni di disagio in età adulta”.
“La prevenzione deve iniziare dalle scuole, bisogna intervenire nel sostegno della genitorialità, sia per gli adolescenti che per gli adulti, in modo tale da mettere al corrente tutti sui rischi reali che qualcosa come un gioco apparentemente innocuo può scatenare”, dice Massimo Frateschi, componente del Consiglio dell’Ordine degli psicologi di Puglia.