“Anche noi, saremmo potuti andare al mare, in campagna o in qualsiasi altro posto, sabato scorso; invece, con senso di responsabilità e di rispetto verso i cittadini, ci siamo presentati alla seduta del consiglio comunale, iniziato alle ore 9. Anche per qualcuno della maggioranza, quella data era un po’ scomoda, eppure il senso del dovere ha prevalso, anche perché, sapendo che non si può accontentare tutti, si è scelta una data che mettesse d’accordo i più, ed onorasse le scadenze di eventuali atti, così come avviene in democrazia. Per essere giustificata, un’assenza, dovrebbe avere validi motivi e non essere una ripicca, o una presa di posizione, da strumentalizzare contro la maggioranza. Questa è la nostra opinione, e siamo liberi di esprimerla, dato che i fatti hanno parlato da sè”. Con queste parole, il movimento “Progetto Utòpia”, risponde alle dichiarazioni effettuate da una parte dell’opposizione, capitanata dal consigliere Michele Santoro. Inoltre, riguardo ad un post pubblicato dal consigliere Santoro, sul social Facebook, il Capogruppo Utòpia, dott. Ciro Petrarulo, offeso da alcune pesanti parole, tiene a precisare che “l’associazione socio-culturale Utòpia non gode di trattamenti di preferenza ed è una realtà, presente sul territorio, identica a tutte le altre associazioni. Né più, né meno. Nessun beneficio economico entra dunque nelle tasche del suo Presidente e dell’associazione citata, come palesemente dichiarato pubblicamente dal consigliere Santoro. Utòpia ha le piccole agevolazioni comuni a tutte le altre associazioni, promuove la cultura ed agisce in base al principio di solidarietà: tanto è vero che tutto ciò che ha sempre ricavato dalle iniziative e dagli eventi, lo ha sempre devoluto in beneficenza (in sei anni ha devoluto circa 16.000). L’associazione, nello svolgimento delle sue attività, ottempera al rispetto del Regolamento patrocini, contributi e vantaggi economici. Solo dopo l’analisi dei requisiti ed il raggiungimento dei punteggi necessari dietro istruttoria del funzionario amministrativo (e non su decisione politica) può accedere alle stesse agevolazioni concesse agli altri. Cosa voleva, dunque, sollevare il consigliere Santoro, a parte una calunnia che poco, peraltro, ha a che fare con l’argomento in oggetto?” “Non possiamo che rispondere, dando un consiglio: il ripasso delle leggi e della Costituzione”.