“Mi chiedo se in Puglia esiste ancora una visione politica d’insieme ambientale dettata da consiglieri ed assessori regionali e Presidente o se il tutto è lasciato in mano ai tecnici. In tal caso non ne comprendo il senso”. E’ questo il commento sarcastico del consigliere di opposizione Emiliano D’AMATO capogruppo della lista Pulsano Bene Comune a seguito dell’ennesimo articolo apparso sui giornali in data odierna dove, ancora una volta, si riportano affermazioni dell’avv. Grandaliano (Presidente dell’AGER) in merito alla ipotesi di realizzare a Pulsano una centrale a Biomasse/Biogas per lo smaltimento dell’organico.
Il Presidente dell’Ager continua furbescamente a collegare la chiusura del ciclo dei rifiuti a degli impianti industriali a produzione energetica/metano quando le linee guida della comunità europea, dettate con proprie leggi e propri regolamenti prevederebbe che la gestione dei rifiuti passi dalla prevenzione, riutilizzo, riciclo e, solo in ultima analisi, produzione energetica per smaltire l’organico prodotto nelle nostre case.
Chiedo al Presidente dell’Ager quali azioni ha messo in campo in questi anni per prevenire la produzione dei rifiuti? Cosa ha fatto per consentire un riutilizzo dei recipienti e dei contenitori utilizzati nelle famiglie e soprattutto nella grande distribuzione? A che punto è l’azione di riciclo di cartone, plastica ed altri prodotti nella Regione? Quali sono i prodotti bio-degradabili su cui ha spinto per generare cicli virtuosi nella riduzione della produzione dei rifiuti?
Perché l’avv. Grandaliano parla solo ed esclusivamente di impianti di compostaggio (invece di chiamarli fra l’altro centrali a biomasse/biogas come invece realmente sono) lasciandoci totalmente all’oscuro su tutte le restanti azioni?
Le centrali a biomasse rappresentano un ottimo business energetico facilmente comprensibile studiando il piano economico-finanziario del progetto di Pulsano ad esempio dove a fronte di 13 milioni di fatturato annuo ben 8 sono derivanti da incentivi del GSE e dalla vendita della materia prima energetica (energia elettrica o metano che dir si voglia). Poco o nulla invece resta in termini ambientali in quanto il compost prodotto dal processo è poco e diviene scarto da portare a sua volta a smaltire come rifiuto speciale o addirittura nei termovalorizzatori in quanto nocivo e ricco di metalli pesanti che ne rendono impossibile un suo utilizzo in agricoltura.
L’avv. Grandaliano inoltre continua ad IGNORARE quanto riferito ripetutamente anche in incontri ufficiali dallo scrivente e dai comitati in merito alla ILLEGGITTIMITA’ delle delibere prodotte sia dal Comune che dalla Regione stessa in merito alla valutazione del sito e delle sue distanze dai centri nevralgici delle cittadine di Pulsano e Leporano.
I tempi della dialettica politica, dell’orecchio da mercante e dello scarica barile stanno per terminare, dopo di che a parlare probabilmente saranno le vie legali dato che si continuano ad ignorare gli elementi oggettivi che già altri territori hanno impugnato per far valere le proprie ragioni con esito positivo.