“Credo sia il caso che il presidente Emiliano chiarisca la posizione della Regione Puglia in merito alla realizzazione dell’impianto di compostaggio aerobico-anaerobico, per il trattamento dei rifiuti e la produzione di biogas, in contrada La Palata a Pulsano. Tanto più che sulla questione da tempo si registra la diversa posizione dell’assessore allo Sviluppo economico Mino Borraccino vicino alle istanze contrarie dei cittadini dei Comuni interessati. Per questi motivi, insieme al consigliere regionale Ruggiero Mennea, ho chiesto al presidente della V commissione consiliare Mauro Vizzino di audire, in tempi brevi, il presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano”.
A renderlo noto è il consigliere regionale Gianni Liviano che sulla questione, già lo scorso 2 agosto insieme al collega Ruggiero Mennea, aveva chiesto di audire in V commissione i sindaci dei Comuni di Pulsano e Leporano, Francesco Lupoli e Vincenzo Damiano, il consigliere comunale di Pulsano Emiliano D’Amato e il direttore di Ager Puglia, Gianfranco Grandaliano.
A far accelerare ancora di più sulla vicenda il consigliere Liviano è stata anche una recente intervista del presidente Emiliano al Nuovo Quotidiano di Puglia nella quale – spiega il consigliere regionale tarantino – “ad una domanda relativa all’impianto di compostaggio di Pulsano assunta dall’assessore Borraccino, il presidente della Regione nel rispondere ha fatto emergere la diversità di vedute sull’argomento. La vicenda dell’impianto di compostaggio a Pulsano – aggiunge Liviano – è una vicenda che abbina alla mancanza di visione del futuro di quel pezzo di territorio (Pulsano e Leporano hanno un’evidente vocazione turistica), anche una rete di relazioni tra politici che, pur appartenendo a coalizioni e schieramenti diversi, continuano a fare il gioco delle parti per conservare ruoli e relazioni. Inoltre – aggiunge il consigliere regionale tarantino – la realizzazione dell’impianto di compostaggio sembrerebbe non tenere conto di quanto previsto nel Piano regionale dei rifiuti per quanto riguarda la distanza minima da osservare di due chilometri dal centro abitato e di due chilometri e mezzo dai siti sensibili ovvero scuole, asili, strutture sanitarie con degenza, case di riposo. Non solo – prosegue Liviano – l’impianto produrrà, inevitabilmente, emissioni odorigene e possibili impatti sulla salute. Per non parlare del fatto che si tratta, comunque, di un complesso dalla portata di 60mila tonnellate all’anno localizzato, secondo quanto mi dicono, in un’area agricola di pregio vocata alla produzione del vino primitivo oltre al fatto che la non completa osservanza di quanto previsto nel PRGRU potrebbe esporre sia il Comune di Pulsano che la Regione Puglia a contenziosi”.