I sogni, quelli veri, hanno una forza formidabile. Attraversano ostacoli, difficoltà, ogni forma di intemperie e alla fine diventano realtà.
Questa immensa forza capace di scalare enormi montagne e attraversare oceani, ha il nome di Federico Chianella.
Federico ha 17 anni e vive in provincia di Lecce. A settembre inizierà a frequentare il quarto anno di superiori presso un istituto tecnico commerciale. Lui ha un sogno sin da quando era bambino: diventare un poliziotto al servizio della collettività.
“Quando ero piccolo, guardando i tg, sentivo in continuazione notizie di cronaca: omicidi, violenza, rapimenti. Allora ho pensato che da grande sarei diventato un poliziotto per aiutare i deboli, le vittime di reato. La mia sarebbe stata una missione, contrastare le ingiustizie e aiutare i cittadini. Questi sono i valori che contraddistinguono un buon poliziotto”. Ha le idee chiare Federico che, però, ha dovuto fare i conti a soli 4 anni, con l’ingiustizia più grande per un bambino: il cancro.
A quell’eta gli fu diagnosticato un rabdomiosarcoma alveolare. Si tratta di un tumore maligno che si insinua nei tessuti molli e, nel caso di Federico, a essere colpito fu il cervelletto.
“È stato il capitolo più brutto della mia vita – racconta mamma Maria Grazia a Tarantini Time – avevo solo 26 anni e insieme a mio marito, Federico e l’altro mio figlio, fui catapultata in una situazione più grande di me, che ci vide per lungo periodo al Gemelli di Roma”.
Federico fu tenuto in cura presso l’ospedale Gemelli dove affrontò duri cicli di chemioterapia, infusioni di cellule staminali e radioterapia. Le probabilità di sopravvivenza stimate dai medici erano pari al 20%, pressoché nulle.
Un ricovero a Roma durato 1 anno e 2 mesi, 22 tac, chemio, radio. All’eta di 6 anni il mostro scompare e i medici dicono che si può parlare di guarigione solo se, trascorsi 5 anni, il tumore non si ripresenta. Di anni ne sono trascorsi 11, Federico oggi ne ha 17 ed è completamente guarito.
Questa dura prova che ha combattuto come un guerriero, gli ha lasciato però dei danni permanenti: Federico ha perso udito e vista da orecchio e occhio sinistro.
“È stata lunga e devastante – dice ancora la mamma – Federico è un miracolo”.
“Sono stato una macchina da guerra in questa lotta e lo sarò anche per realizzare i miei sogni – racconta Federico – sono uscito quasi illeso da questa brutta malattia. Ho sempre sognato un giorno di diventare un poliziotto e salvaguardare la salute dei cittadini italiani, mia madre è stata sempre la mia fan numero 1, ma una volta cresciuto mi doveva dire le cose come stavano realmente, circa un anno fa , al compimento dei miei 16 anni mia madre sentendomi ancora dire “voglio fare il poliziotto” mi ha detto che appunto per entrare bisogna essere perfetti fisicamente soprattutto nell’udito e nella vista , dopo quel giorno niente è stato più come prima, mi è cascato il mondo addosso sapendo che io qualsiasi cosa faccia non potrò mai un giorno, essere in strada a inseguire i malviventi. Mi sono informato tanto – continua-, ho letto requisiti, svolgimenti e altre cose che riguardano le forze armate, ho visto che ci sono vari ruoli diversi nella polizia in cui serve anche una laurea specialistica quinquennale, allora ho detto “perfetto Federico, dovrai solo studiare e magari un giorno potrai essere lì affianco alle Persone con cui hai sempre sognato di stare” ma ancora una volta, leggendo i requisiti richiesti la parola “Idoneità fisica” è scritta ovunque. Ovunque.
Ho qualche speranza per diventare una persona incaricata a difendere i cittadini e la patria? Per diventare poliziotto, prima dell’idoneità fisica, c’è l’idoneità di valori ed io ne sono colmo dopo tutto quello che ho passato. È questo che vorrei dire a chi di dovere – conclude-: la forza fisica è importante, ma lo è anche quella mentale. Io in quella divisa credo, la mia passione è la Polizia Stradale. Io voglio aiutare i più deboli a non subire più ingiustizie, a vincerle”.
Federico ha vinto una grande lotta contro l’ingiustizia più grande. Ama la vita, ne ha capito subito l’importanza e vuole difendere quella degli altri. La sua missione è questa: legalità e giustizia al servizio dei più deboli, con un amore incondizionato per le Forze dell’Ordine.
Piccolo e deciso con la straordinaria forza dei suoi sogni che, gli auguriamo di cuore, possano realizzarsi.