L’immunità penale consente al gestore ArcelorMittal di gestire lo stabilimento di Taranto in violazione delle norme ambientali. In questi giorni assistiamo alle vistose emissioni del camino E312 che continua ad emettere i fumi derivanti dalle polveri dell’impianto agglomerato senza che queste siano captate dagli elettrofiltri e quindi senza che siano trattenuti inquinanti cancerogeni come la diossina. Le stesse criticità persistono negli impianti della cokeria dove le emissioni cancerogene e non covogliate vengono registrate ogni giorno sprigionando in aria quantità letali di benzo(a)pirene, benzene ed idrogeno solforato: tutti inquinanti che nei mesi in cui lo stabilimento risponde alla gestione ArcelorMittal, secondo i dati della rete di monitoraggio di Arpa Puglia, sono aumentati notevolmente. Inoltre basta girare per lo stabilimento per ritrovarsi davanti a vere e proprie discariche a cielo aperto dove vengono stoccate in maniera impropria le scorie delle acciaierie. Nelle fotografie sono ben visibili le modalità di stoccaggio delle scorie dell’acciaieria1 che contengono rifiuti speciali.
“L’immunità penale – dichiara il coordinatore provinciale Francesco Rizzo – era la prima priorità dei gestori di questo stabilimento e purtroppo in questi ultimi giorni apprendiamo dalla stampa che è anche quella di questo Governo da cui ci saremmo aspettati una schiena dritta di fronte a palesi violazioni ambientali e di fronte ad una condanna per violazione dei Diritti dell’Uomo. L’ennesimo schiaffo alla città di Taranto dove le vittime sono i cittadini e gli operai. Le immagini parlano da sole”.