“Emiliano, che a parole dice d’interessarsi alla salute dei tarantini, nei fatti continua a considerare la provincia di Taranto utile solo per smaltire rifiuti, tanto da dare la possibilità di costruire un altro mega impianto a Pulsano, a meno di due chilometri dalla zona abitata e da conferire la frazione umida dei comuni del brindisino a Massafra, per la sua incapacità nella gestione del ciclo dei rifiuti”. Lo dichiara il consigliere del M5S Marco Galante, che nei giorni scorsi ha partecipato alla conferenza organizzata dal Movimento 5 Stelle di Pulsano per dire No all’impianto di compostaggio.
“La capacità di trattamento del rifiuto organico della provincia di Taranto è già fortemente sovradimensionata rispetto al fabbisogno – incalza il pentastellato – se si considera che i 4 impianti di compostaggio presenti sul territorio hanno una capacità totale di trattamento di circa 200 mila tonnellate annue a fronte di un quantitativo di circa 36 mila tonnellate di organico prodotte dalla stessa provincia nel 2017. Ma evidentemente per Emiliano e per il sindaco di Pulsano, l’unico a essere favorevole all’impianto – continua Galante – non è ancora abbastanza. Ci chiediamo quali vantaggi porterà questo nuovo mega -impianto di compostaggio, con tutti i rischi e gli impatti correlati alla produzione, stoccaggio e immissione in rete del biometano, senza contare i danni ambientali e alla viabilità causati dai circa 10mila mezzi all’anno per il conferimento dei rifiuti che transiteranno in zona, circa 40 tir al giorno. A chi gioverà quest’opera? Probabilmente solo alle casse del Comune che nel bilancio prevede già i 350mila euro relativi alle royalties, prima ancora di aver ottenuto la VIA. Peccato che si tratterebbe di risorse ottenute pagando il prezzo di enormi problematiche ambientali e i pericoli per la salute dei cittadini, tanto che il sindaco di Leporano ha già manifestato tutta la sua contrarietà”.
Il consigliere cinquestelle ha presentato nei mesi scorsi un’interrogazione indirizzata all’assessore alla Sanità Emiliano in cui si chiedono risposte su possibili rischi per la salute dei cittadini derivanti dall’impianto.
“La Regione dovrebbe, non solo considerare (giustamente) le disponibilità offerte dai Comuni, ma assumersi la responsabilità di una corretta localizzazione degli impianti. Emiliano – incalza Galante – invece ha accolto con piacere la manifestazione di interesse del sindaco Lupoli perché non sa come chiudere il ciclo dei rifiuti. Come sempre si proclama difensore del territorio, nei fatti però si comporta all’opposto. La situazione della provincia di Taranto è frutto di decenni di fallimenti dell’economia dell’ambiente e della sanità di destra e sinistra, che hanno permesso a turno di far sprofondare il nostro territorio nel degrado socio politico. Ci auguriamo che almeno in questa occasione, il Presidente Emiliano si ricordi di essere anche Assessore alla sanità e che quindi si interessi in prima persona a tale problematica”.