Avevano sperato che a distanza di mesi venisse onorato il contratto integrativo 2018 e pagata la produttività ai dipendenti. Avevano avuto fiducia nelle parole del nuovo vertice politico che, all’atto del suo insediamento, aveva espresso l’intendimento di dare un rinnovato impulso al ruolo di chi, nell’Ente, opera per garantire i servizi alla comunità.
Ma evidentemente sbagliavano.
Un organico insufficiente, rapidamente eroso dai nuovi collocamenti a riposo, le incertezze che hanno caratterizzato compiti e ruolo delle Province nel nostro paese insieme ad un’organizzazione lacunosa, richiederebbero un’amministrazione che stimolasse la partecipazione motivata dei lavoratori, dando loro fiducia, creando condizioni di lavoro serene e pronta a sostenere i dipendenti, soprattutto quando viene loro richiesto un impegno straordinario.
Siamo invece di fronte ad un ‘amministrazione distante, che ha rinunciato al dialogo, che si è chiusa nel suo Palazzo d’Inverno, che ha abbandonato i lavoratori a se stessi, che ha eluso il confronto con le rappresentanze sindacali elaborando, in completa solitudine, una riorganizzazione di settori e servizi che non risponde ai criteri di efficienza e funzionalità.
Il blocco della produttività 2018, il mancato avvio della contrattazione 2019, un sistema di valutazione della performance individuale che sistematicamente viola le regole che la governano e si trasforma in uno strumento discrezionale per distribuire risorse senza valorizzare i dipendenti, sono solo alcuni degli aspetti che hanno provocato la tensione tra i lavoratori e che hanno indotto le rappresentanze sindacali a proclamare lo stato di agitazione.
Incoerente? Surreale? Anacronistico? Come altrimenti definire il comportamento dell’amministrazione che, dopo aver sottoscritto il contratto integrativo 2018, anziché onorarlo e pagare la produttività, vorrebbe ora ritagliare alcune somme, attribuendo una maggiorazione del 30% ad una limitata quota di dipendenti (limitata, non a tutti come erroneamente si è voluto far credere) sulla base di una sistema di valutazione illegittimo?
Sono queste le ragioni della protesta dei lavoratori della Provincia di Taranto, sostenuta dalle rappresentanze sindacali, protesta che proseguirà anche in questo caldo mese di agosto perché i diritti non vanno in vacanza.
FP CGIL CISL FP UIL FPL
Tiziana RONSISVALLE Massimo FERRI Diego MURRI