Ci uniamo senza esitazioni al coro unanime di consenso attorno alla firma che ieri ha sugellato il patto economico e commerciale della Yilport Holding AS nei confronti del molo polisettoriale del porto di Taranto, ma chiediamo contemporaneamente di essere messi al più presto a conoscenza del piano industriale che sarà attuato dalla controllata Terminal San Cataldo Spa proprio in virtù dell’importanza dell’investimento in una delle assi strategiche di sviluppo del modello economico tarantino e per le indispensabili ripercussioni occupazionali che devono riguardare gli ex TCT e gli operai dell’indotto che dopo il disimpegno della Taranto Container Terminal hanno perso il loro lavoro.
Così subito dopo l’incontro di ieri al Castello Aragonese i rappresentanti della delegazione SNALV Confsal di Taranto, presenti ieri all’incontro con mr. Robert Yuksel Yildirim, ceo della holding turca, con il segretario provinciale Salvatore Mattia, e i componenti di segreteria Cosimo De Bartolomeo e Francesco Giannetti.
Si tratta di un passo decisivo per lo sviluppo di quel comparto di crescita – dicono – e per tale ragione a settembre sarà opportuno verificare tutte le condizioni per il riassorbimento del personale ex TCT su cui, è opportuno ricordarlo, pesa ancora la spada di Damocle della fine degli ammortizzatori sociali nel dicembre 2019.
L’obiettivo è la piena occupazione – spiegano – ma anche una prospettiva di sviluppo verso quei 4 milioni di TEU che il tredicesimo operatore mondiale del transhipment si è impegnato a portare a Taranto.
Su questa prospettiva sarà opportuno – proseguono Mattia, De Bartolomeo e Giannetti – incalzare anche il Governo per consentire nella fase di start-up e revamping di tutte le attrezzature presenti sul molo polisettoriale, un ulteriore deroga per la copertura economica degli ammortizzatori sociali per gli 500 ex TCT.