Non temiamo la questione occupazionale. Quei 45 autisti dichiarati in esubero dal CTP sono evitabili per una serie di ragioni. Non vi è una questione economica, perché il Consorzio Trasporti Pubblici di Taranto chiude in attivo i suoi bilanci. Non vi è una questione occupazionale, essendoci invece un problema di carenza di personale e una clausola sociale a difesa di quei posti di lavoro. Il tema invece è ben più grave per i cittadini di Statte e Leporano che dall’oggi al domani saranno costretti ad una interruzione di pubblico servizio indispensabile e sancito dalla Costituzione.
Interviene così nella querelle tra AMAT e CTP il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, che chiedendo di sgomberare il campo dalle faziosità politiche invita a trovare una soluzione immediata.
Si usano i lavoratori e i cittadini per un tiro alla fune che non può interessarci – dice Peluso – sappiamo solo che quel servizio per le linee 4, 14 e 16, da e per Leporano e Statte è il frutto di un accordo che oggi si tenta di rivedere. Tutto legittimo, ma i cittadini e quei 45 autisti non possono essere utilizzati come spauracchio per ragioni che attualmente ci sembrano francamente deboli, considerato, peraltro che la stessa AMAT si è resa disponibile a riprendersi i traffici per le tratte in questione entro i prossimi due mesi.
Serve un’opera di mediazione che stemperi le strumentali contrapposizioni – continua il segretario della CGIL – e che dopo la missiva informativa del Prefetto pensiamo possa essere attivata anche dal presidente della provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti, come referente della mobilità provinciale e come socio-fondatore del Consorzio.
Per quanto riguarda gli annunciati esuberi ricordiamo inoltre – termina Peluso – che oltre alla clausola sociale che continuiamo a considerare garanzia imprescindibile per quei lavoratori, vi è un iter preciso, ben diverso dallo sbandierare nomi e cognomi nel corso di una riunione, che a tutt’oggi non ci risulta avviato con procedure e preliminari che vedono nel confronto sindacale l’unica strada riconoscibile e riconosciuta.