Continua l’attività di repressione del fenomeno del “caporalato”, del lavoro nero e/o irregolare, soprattutto nel settore agricolo, da parte della Task Force istituita dal Comando Provinciale Carabinieri di Taranto, composta dai Carabinieri delle Stazioni di Marina di Ginosa, Grottaglie, Crispiano, dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Castellaneta (TA) e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Taranto. I predetti hanno arrestato, nella flagranza dei reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, un 30enne rumeno residente in Ginosa. Lo stesso, rivestendo il ruolo di “caporale”, veniva individuato all’interno di terreni agricoli in agro del comune di Ginosa mentre impiegava cinque lavoratori extracomunitari per la raccolta delle angurie, violando in maniera sistematica la normativa contrattuale, di salute e sicurezza sul lavoro. Nel corso degli accertamenti emergevano inoltre le condizioni di sfruttamento a cui i lavoratori erano sottoposti, con retribuzioni nettamente al disotto dei livelli contrattuali previsti. Il terreno è risultato di proprietà di un imprenditore agricolo già tratto in passato in arresto dalla Task Force per analoghe violazioni. L’individuo è stato quindi deferito in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica in qualità di “utilizzatore” della manodopera clandestina.
Nell’ambito della medesima attività venivano sottoposti a sequestro sia il mezzo utilizzato dal “caporale” per il trasporto dei braccianti sui campi, sia l’immobile rurale ivi ubicato che il proprietario aveva messo nella disponibilità dell’arrestato per far dimorare i lavoratori; nei confronti del datore di lavoro sono state inoltre comminate sanzioni amministrative per oltre 25.000 euro, ammende per 33.000 euro, nonché la sospensione dell’attività imprenditoriale.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’A.G., è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Taranto.