In merito alle polemiche di queste ultime ore circa la mancata previsione nel nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, adottato ma non ancora approvato, delle distanze di sicurezza dai centri abitati e dai siti sensibili per la realizzazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti in Puglia, è necessario, considerato il grave livello di strumentalizzazione da parte di alcuni soggetti, fare alcune precisazioni. Intanto, è opportuna una personale puntualizzazione. Il sottoscritto è stato nominato Assessore dal Presidente Emilano in data 2 ottobre, mentre la delibara di Giunta Regionale di adozione del nuovo PRGRU N 1482 è dell’agosto 2018. Articolo Uno, successivamente all’adozione del nuovo Piano ha già sollevato tale questione segnalando la necessità di reintrodurre il cirterio delle distanze come criterio principale per la localizzazione dei suddetti impianti.
Quel “buco” nel nuovo piano è stato rilevato proprio da alcuni esponenti del nostro partito, e chi oggi ne parla, pur avendo fatto alcune osservazioni a quella proposta, non se n’era nemmeno accorto, attingendo proprio da noi queste informazioni. Inoltre, nella delibera sopra richiamata era espressamente stabilito, tra le altre cose, di “di dare mandato alla Sezione Ciclo dei Rifiuti e Bonifiche di trasmettere il presente provvedimento, per il tramite dell’ANCI, a tutti i Comuni del territorio regionale ai fini della pubblicazione del relativo avviso all’Albo Pretorio, alle Province e alla Città Metropolitana di Bari e al Ministero dell’Ambiente e del Territorio e del Mare;” e di “di demandare al Direttore del Dipartimento Mobilità, Qualità urbana, Opere pubbliche, Ecologia e Paesaggio l’istituzione di un Tavolo interistituzionale, costituito da rappresentanti della Regione dell’AGER (quale soggetto attuatore del PRGRU), dell’ANCI Puglia, dell’ARPA Puglia, di Confindustria, delle Associazioni Ambientaliste riconosciute e maggiormente rappresentative e degli Ordini Professionali competenti in materia al fine di assicurare la piena integrazione delle istanze provenienti dai principali soggetti istituzionali coinvolti nella gestione dei rifiuti e la solidità e congruità delle scelte tecniche e delle relative ricadute economiche, il cui insediamento dovrà avvenire entro la prima decade di settembre e i cui lavori dovranno essere ultimati entro il termine della fase di consultazione”. E’ stato, infine assegnato a tutti i soggetti interessati un termine di 60 giorni per le osservazioni.Ci sarebbe da chiedersi dov’erano tutti gli attuali paladini dell’ambiente e della salute pubblica.
La proposta di piano dovrà passare all’esame delle commissioni consiliari regionale e poi del consiglio regionale. Potranno essere proposti emendamenti e modifiche e noi ci batteremo per la reintroduzione delle distanze minime per la realizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti. Nulla ancora è stato deciso, dispiace però constatare che la questione dell’impianto di Pulsano venga strumentalizzata politicamente senza conoscere bene le questioni.
Al momento opportuno, in Consiglio regionale e in Giunta, ci batteremo anche per la reintroduzione delle distanze, come ci siamo impegnati a fare. Il mio partito ed io stesso abbiamo espresso una chiara contrarietà alla realzzazione di un impianto di compostaggio nel Comune di Pulsano, non solo per la violazione delle prescrizioni del Piano regionale, ma anche perchè la Provincia di Taranto è gravata da una fattore di pressione ambientale ormai insostenibile, anche tenuto conto del numero di impianti e discariche presenti all’interno del suo territorio. Per questo non faremo sconti a nessuno e ci batteremo con tutte le nostre energie. L’auspicio è che anche altri smettano di fare soltanto polemica e dicano parole chiare sul tema.
Mino Borraccino
Assessore allo Sviluppo Economico
Regione Puglia