Con il varo del piano di interventi per la città vecchia, si apre una stagione nuova per il centro storico di Taranto e per la capacità di porre in atto, finalmente, un piano di riqualificazione urbana in grado di cambiarne i destini.
Antonio Marinaro, nella veste di presidente della Fondazione Taranto e la Magna Grecia – Agenzia di Sviluppo Terra Jonica, si esprime in questi termini, preannunciando il lavoro che l’ente partecipato dal Comune e dalla Provincia di Taranto, nonché dalla Camera di Commercio, sta svolgendo in questi mesi.
L’agenzia nasceva con l’intenzione di supportare le attività culturali, specie quelle legate al passato archeologico della città – spiega Marinaro – ma da alcuni anni a questa mission abbiamo sentito l’urgenza di affiancare un lavoro di supporto tecnico agli strumenti progettuali che come nel caso del Piano Isola Madre, occorrerà mettere in atto con celerità.
Il riferimento è ovviamente al programma di interventi elaborato dall’amministrazione Melucci in base alla Legge 20 del 2015 che destina a Taranto, risorse per un importo di oltre 122 milioni di euro, per un piano che in sei ambiti tematici differenti (sistemi della cultura, della residenzialità, del turismo, dell’impresa smart e artigianato, del commercio e dell’alta formazione), sviluppa un progetto di rigenerazione che ha bisogno di schede di intervento dettagliate e rispondenti alle necessità di quel territorio così “speciale!.
Mentre ci si è attardati in questi anni nella disamina del problema, spesso la città ha dovuto vivere la contraddizione di risorse adeguate accanto a scelte calate dall’alto – spiega il presidente Marinaro – per questo il ruolo dell’agenzia non è quello di sostituirsi nella progettazione, che peraltro avranno bandi specifici, quanto di accelerare il processo propedeutico per avviare la macchina dei masterplan, dei conteggi finanziari e delle attività tecniche di conforto.
L’obiettivo è di facile comprensione.
Una attività propedeutica, un lavoro a volte difficile e delicato, che aiuta a dissodare il terreno – dice ancora il presidente dell’Agenzia di Sviluppo – e che in assenza del quale, negli ultimi anni, siamo stati costretti ad abdicare come territorio lasciando che fossero forze esterne a programmare lo sviluppo di Taranto al nostro posto.
Così l’Agenzia di Sviluppo lavora in questi giorni alle schede di intervento varate nel consiglio comunale del 19 giugno scorso , costruendo l’ossatura su cui si intersecheranno i prossimi bandi di gara, a cominciare da quello sulle progettazioni.
Il sindaco Melucci ha voluto utilizzare questo strumento proprio con questa intenzione – spiega ancora Marinaro – accelerare i tempi, restituire centralità alle scelte dei tarantini e costruire un sistema istituzionale efficace che porti finalmente alla realizzazione delle opere.