“Prima le fabbriche, poi le case e poi le chiese, perchè solo l’economia produttiva può dare vita alle comunità. Un monito sconosciuto al Governo gialloverde convinto com’è che il Museo , le cozze e il turismo possano sostenere una città, anzi una intera provincia , mentre le aziende chiudono e l’agricoltura è a pezzi”. Lo dichiara Francesca Franzoso consigliere regionale di Forza Italia.
“Il film è già visto- continua l’esponente di Forza Italia – il Ministro dello Sviluppo vuole buttare nuovamente alle ortiche la speranza che Taranto possa assomigliare al resto del mondo: una città industriale finalmente libera della contrapposizione tra ambiente e lavoro. Per l’ennesima volta ripropone il modello Bagnoli: un deserto industriale, mai bonificato , luogo simbolo della promessa tradita di riconversione ambientale, dove l’operosità e l’ingegno della fabbrica sono state sostituite da disoccupazione, assistenzialismo e degrado ambientale”.
“La cialtronata politica di togliere l’immunità per l’attività di attuazione del piano ambientale ai lavoratori, quadri dirigenti del gruppo industriale Arcelor- Mittal (cosa ache ha consentito a Taranto dopo le azioni della procura nei confronti dei Riva di avere nuovi investitori), altro non è che un volgare scambio elettorale a difesa della credibilità del movimento. I Cinque stelle, oggi spalle al muro per averr tradito le promesse elettorali di chiusura perfezionando il contratto con Ami, tornano sui propri passi riaccendendo di nuove le speranze di chiusura con la soluzione giustizialista. E a questa nuova crociata giudiziaria si aggiunge ineffabile, il Governatore, a cui non basta guidare la regione tra le cinque peggiori in Europa per occupazione. No. Emiliano punta direttamente all’ultimo posto. Cosi’ facendo, “a mano a mano” sicuramente ci riuscirà”- conclude Francesca Franzoso.