“Il totale distaccamento dalla realtà del presidente Emiliano e la sua propensione a confermare la provincia di Taranto luogo “ideale” per trattare e smaltire rifiuti provenienti da ogni dove, nonostante la già disastrosa situazione ambientale e sanitaria del territorio, sono ormai noti a tutti. A questo si aggiunge anche il sindaco di Pulsano, Francesco Lupoli che in ogni modo tenta di “difendere” la bontà del nuovo impianto di compostaggio, potenzialmente dannoso per la salute e l’ambiente. Un’opera che sorgerà a meno di due chilometri dal centro abitato e da siti sensibili, in barba alle prescrizione del Piano dei rifiuti sulle distanze minime, e che produrrà emissioni odorigene e possibili impatti sulla salute”, così il consigliere del Movimento 5 Stelle Marco Galante che ha presentato oggi un’interrogazione urgente in merito al progetto che prevede la costruzione di un nuovo mega-impianto di compostaggio anaerobico nel territorio del comune di Pulsano, in provincia di Taranto.
“Ci piacerebbe conoscere – prosegue il consigliere – i “grandi benefici” che il territorio ionico e, in particolare, il comune di Pulsano trarrebbero da questo ennesimo impianto, visto che la capacità di trattamento del rifiuto organico della provincia di Taranto risulta fortemente sovradimensionata rispetto al fabbisogno. I quattro impianti di compostaggio presenti hanno infatti una capacità totale di trattamento di circa 200 mila tonnellate annue a fronte di un quantitativo di circa 36 mila tonnellate di organico prodotte nel tarantino nel 2017. È evidente – incalza – quindi, che questo impianto è completamente inutile per il territorio e che la Regione dovrebbe non solo considerare le disponibilità offerte dai Comuni, ma anche assumersi la responsabilità di pianificare una corretta localizzazione, che possa coprire le aree che non hanno impianti sufficienti al fabbisogno, e tenga conto del fattore di pressione. Non si possono concentrare gli impianti con i relativi impatti nelle porzioni di territorio, come quella di Taranto, già fortemente compromesse in termini ambientali e di salute pubblica. Anche a valle dello studio di approfondimento dell’impatto odorigeno visti la grande capacità dell’impianto, la maggiore incidenza dei trasporti per il conferimento dei rifiuti nell’impianto, e i rischi e gli impatti correlati alla produzione, stoccaggio e immissione in rete del biometano, riteniamo che non possa considerarsi idonea una distanza di tutela dai centri abitati inferiore a quella indicata dal PRGRU”.
Galante sottolinea le problematiche ambientali e il pericolo per la salute dei cittadini se l’opera fosse realizzata.
“Vogliamo avere risposte precise per scongiurare il rischio che le sostanze emesse possano essere potenzialmente cancerogene. Il nostro obiettivo – conclude – non è certo fare allarmismo, ma semplicemente proporre e realizzare soluzioni innovative che potrebbero davvero migliorare la qualità della vita dei cittadini della provincia di Taranto e di tutti i pugliesi. Auspichiamo che almeno in questa occasione, il Presidente Emiliano si ricordi di essere anche assessore alla Sanità e che quindi si interessi in prima persona di questa problematica”.