Il comunicato del Mise in risposta alle dichiarazioni di Mittal sulla vicenda “esimente” è una vera e propria offesa alla intelligenza dei tarantini.
Per chiarezza: la esimente introdotta interviene esclusivamente sulle condotte afferenti l’applicazione dell’Aia e giammai sulle altre condotte eventualmente delittuose.
Non si può imputare si un reato chi si impegna ad investire oltre 1,5 miliardi nella fabbrica per la sua ambientalizzazione entro i termini stabiliti. Ne sono la prova lampante i numerosi processi penali in atto nei confronti del management Mittal.
Durante la campagna elettorale, invece, di Maio e company ha strumentalizzato questa vicenda creando preoccupazione e un clima di sospetto carpendo la fiducia e i voti dei tarantini.
Oggi nel Dl Crescita perché incalzati dalla loro base tradita i 5 Stelle introducono una norma che nei fatti, come poi ha chiarito lo stesso Mise, lascia tutto nelle medesime condizioni precedenti.
Cambiare tutto per non cambiare nulla.
Caro Di Maio, novello Tomasi di Lampedusa è ora di smetterla di porre in pericolo l’ambientalizzazione e gli investimenti in Italia e a Taranto.
Caro Di Maio basta proseguire con questa propaganda sulla pelle dei cittadini di Taranto. Taranto e la Terra Ionica pretendono rispetto e chiarezza.
Questa norma aumenta solo l’incertezza e crea confusione che diventa un formidabile alibi a Mittal per non proseguire il suo impegno sui punti ambientali ed industriali.
Noi non siamo assassini, caro Di Maio, siamo coloro i quali in una vicenda complessa hanno percorso con mille difficoltà quella che è l’unica strada possibile per garantire salute e ambiente.
Ti ricordo caro Di Maio che con i nostri decreti abbiamo allontanato i Riva dallo stabilimento.
Abbiamo recuperato 1,3 miliardi dei Riva.
Abbiamo messo risorse per Città Vecchia, Arsenale, Arpa, Porto.
Ad oggi caro Di Maio da lei Taranto ha trovato solo parole e confusione.
Il Segretario provinciale PD Taranto
Avv. Giampiero Mancarelli