Domenica 16 agosto si è svolto presso il centro nazionale federale di Santa Maria degli Angeli il corso federale che ha consentito a 42 tecnici di pugilato provenienti da tutta l’Italia di conseguire il diploma di 1° livello di “maestro”. Presiedeva il coordinatore del settore tecnico nazionale federale il professore Biagio Zurlo, tra i docenti spiccava, inoltre, il nome del professore Massimo Scioti, membro della commissione tecnica nazionale. Della Quero-Chiloiro, hanno partecipato e si sono laureati maestri, Cataldo Quero – il più giovane tra i quarantadue corsisti, – e Salvatore Versace.
Figlio primogenito del maestro benemerito Vincenzo Quero, Cataldo ha amato sin da piccolo il mondo del pugilato, seguendo gli insegnamenti e i valori trasmessi nella sua famiglia: “mi sono sempre ispirato a mio padre”, sottolinea il giovane Quero, “sul ring avevo lui come modello e oggi, a bordo ring e in palestra, vorrei essere per i pugili quello che lui è stato per me, un maestro di vita e di boxe”.
Cataldo Quero all’età di 9 anni inizia la sua carriera pugilistica con i giochi della gioventù e si qualifica alle fasi finali a Riccione; nel 1996, all’età di 14 anni, prima di debuttare nel dilettantismo, si classifica secondo ai giochi della gioventù nazionali. Nel 1997 fa il suo primo match e, nello stesso anno, diventa campione italiano nella categoria dei “primi pugni” a Rovigo; iniziano subito le convocazioni in nazionale. Nel 2000, all’età di 18 anni, è campione italiano a Fidenza e nel 2001 è campione italiano a Reggio Calabria. Dopo aver indossato la maglia azzurra in numerose occasioni, nel 2005 arriva la decisione di passare al professionismo chiudendo la carriera dilettantistica con un record di 70 match, dei quali 53 sono vinti, 8 i pareggi e soltanto 9 le sconfitte. Nell’arco di un solo anno dal debutto come professionista, Cataldo Quero chiude la sua carriera sul ring con 6 vittorie e 1 sconfitta, a causa di un problema alla schiena che gli impedisce di avvicinarsi al titolo italiano della categoria welter e che, non avendogli mai dato tregua a partire dal secondo anno della sua carriera da pugile, ormai è diventato più forte dei pugni. Ma non della voglia di fare pugilato. Così, dal 2006, la giovane promessa della famiglia Quero, passa all’angolo per vivere la boxe seguendo gli atleti della Quero-Chiloiro. Il primo brevetto che ottiene è quello di istruttore giovanile, conseguito a Bologna; nel 2004 a Bari diventa aspirante tecnico e nel 2007 tecnico a Santa Maria degli Angeli. Cataldo Quero ha ricevuto cariche prestigiose, come il direttivo della UISP provinciale e attualmente fa parte del consiglio del Panathlon Club Magna Grecia di Taranto. Tra le cariche federali, ha avuto quella di delegato provinciale CONI per la FPI, è stato referente del pugilato al CUS Bari, dal 2007 è responsabile del settore giovanile di Puglia e Basilicata, dal 2013 ha la docenza come formatore nei corsi dei tecnici, dal 2017 è membro del comitato regionale di Puglia e Basilicata in quota tecnico e componente della commissione nazionale giovanile. L’anno scorso è stato premiato dal CONI con la palma di bronzo al merito tecnico e domenica scorsa è diventato il secondo maestro più giovane di tutta l’Italia.
Colonna portante della Quero-Chiloiro, Salvatore Versace entra in palestra nel 1983 con il desiderio salire sul ring per combattere, stroncato però alle visite mediche, alle quali non risulta idoneo a causa di una lesione al timpano subita sott’acqua. Il maestro benemerito Vincenzo Quero lo fa dedicare allora all’insegnamento, per il quale si rivela sin da subito molto portato. Nel 1988 fa il corso da aspirante tecnico a Trani e nel 1991 diventa tecnico a Santa Maria degli Angeli. Salvatore è uno dei più anziani tecnici della Quero-Chiloiro, è stato all’angolo di tutti i pugili della società tarantina, alla quale dedica passione e professionalità; oltre a collaborare per il settore agonistico, da un po’ di anni cura egregiamente tutto il settore amatoriale della Quero-Chiloiro, amato per i suoi allenamenti proficui e per la carica che trasmette a tutti gli atleti. Il suo diploma di maestro è nel palmarès della famiglia Quero, della quale è parte integrante.