“L’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale della proposta di legge a mia firma e del collega Ruggiero Mennea sulla coabitazione sociale premia il lavoro fin qui fatto, con l’obiettivo di dare risposte concrete ai bisogni delle persone in condizioni di fragilità attraverso forme di organizzazione, reciprocità e solidarietà; di valorizzare le potenzialità dell’abitare sociale anche attraverso un’opera di promozione culturale e di agevolazione. Con questa proposta di legge, insomma, si vuole riconoscere e favorire il ruolo della co-residenzialità come veicolo e strumento di solidarietà, aggregazione e coesione sociale”, commenta Gianni Liviano, consigliere regionale del Gruppo Misto, che aggiunge: “la proposta di legge è nata anche con l’obiettivo di costruire comunità diffuse soprattutto in una società, come quella tarantina, che vede moltissimi giovani abbandonare la città per andare a studiare o lavorare fuori con la conseguenza che a rafforzarsi sono le solitudini. Questo significa che la comunità invecchia e che c’è un salto di generazione. Una iniziativa legislativa – ha spiegato ancora Liviano -, per la quale voglio ringraziare il collega Ruggiero Mennea cha l’ha voluta condividere avendone compreso lo scopo, che prova a rispondere a solitudini diffuse e a mettere insieme una comunità di persone e a promuovere e valorizzare le relazioni tra tutte le persone, con maggiore attenzione verso coloro che sono in difficoltà, anche attraverso l’uso di politiche abitative”.
La proposta di legge può già contare su una dotazione di 250mila euro previsti nel bilancio di previsione 2019, approvato lo scorso 22 dicembre, in virtù di un emendamento presentato dai due consiglieri regionali.
“Per coabitazione sociale – spiega Liviano – si intende l’abitazione nella stessa casa di persone appartenenti a nuclei familiari differenti che condividono il medesimo alloggio al fine di un reciproco sostegno, mentre per condomìni solidali si intende un’abitazione condivisa in una struttura residenziale composta da abitazioni private e da spazi comuni destinati all’uso collettivo e alla condivisione tra i residenti. Al fine di favorire l’attivazione di percorsi specifici, volti a sostenere la cultura dell’abitare solidale, la proposta di legge prevede – aggiunge Liviano – che le Agenzie regionali per la Casa e l’affare (Arca) privilegino, nella realizzazione di nuove strutture e nella ristrutturazione del patrimonio immobiliare di proprietà, modelli innovativi di condominio solidale; che gli enti locali sostengano, attraverso specifiche forme di facilitazione e agevolazione urbanistico-edilizia, la realizzazione di condomìni sociali da parte di privati; che gli enti locali e gli enti del terzo settore, inquadrabili nell’ambito delle cooperative sociali, regolarmente iscritte all’albo regionale della Puglia, sperimentino progetti pilota di coabitazione sociale rivolti a soggetti in condizioni di vita di maggiore fragilità quali famiglie con persone disabili, coppie di anziani sole, nuclei monogenitoriali con bambini, persone singole in età avanzata, nuclei di immigrati regolarmente presenti sul territorio nazionale. Per quanto riguarda l’accesso al co-housing, la giunta regionale “emanerà, entro il 31 marzo di ogni anno, apposito avviso pubblico per il finanziamento dei progetti pilota di coabitazione sociale presentati dagli enti locali e dagli enti del terzo settore. Lo scopo – conclude Liviano – vuole essere quello di promuovere l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e a ogni forma di discriminazione”.