Quello che i dati ARPA pongono in evidenza rispetto al superamento delle soglie previste dalla legge sulla concentrazione di diossine e furani nei terreni delle cosiddette collinette ecologiche alle spalle di alcune scuole dei Tamburi, è la cronaca di una condizione di criticità nota da anni per tutti noi tarantini. Considero saggio pertanto il provvedimento che a suo tempo il sindaco assunse per tutelare la salute degli alunni dei tamburi che proprio nei giorni dei carotaggi e di movimentazione di quei terreni avrebbero potuto inavvertitamente inalare i contaminanti in questione.
Interviene così, sulla questione della relazione Arpa, il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso.
E’ inevitabile ragionare pertanto cominciando da atti concreti come la messa in sicurezza di quei terreni, in cui per oltre un decennio si sono depositati contaminanti di ogni natura senza nessun tipo di controllo specifico, anche perché in assenza di attività antropiche o agricole che potessero creare nocumento diretto alle popolazioni – dice ancora Peluso.
In attesa di conoscere il grado di pericolosità per l’esposizione a diossine e pcb stratificate nei terreni, tuttavia – continua il segretario della CGIL – ci associamo all’appello al rigore lanciato dal Sindaco, e auspichiamo che la decodifica puntuale di questi dati sia puntualmente fatta dagli organismi scientifici che da anni studiano e monitorano la grande vertenza ambientale ed epidemiologica tarantina.
Nel frattempo auspichiamo – conclude Peluso – che i lavori predisposti dalla struttura commissariale per le bonifiche per l’ulteriore adeguamento delle due scuole dei Tamburi si realizzino in tempi rapidi e chiederemo al più presto di verificare le condizioni per assicurare il regolare diritto allo studio di tutta la popolazione studentesca dei Tamburi.