“L’ufficio scolastico di Palermo ha sospeso la professoressa di Italiano e Storia dell’Istituto tecnico Vittorio Emanuele III del capoluogo siciliano, ritenendola responsabile di non aver vigilato sul lavoro dei suoi studenti e di aver offeso il ministro Salvini? Allora anch’io mi autosospendo simbolicamente dal ruolo di consigliere regionale della Puglia nel periodo che va da martedì 21 maggio a lunedì 27 maggio (periodo tra l’altro vuoto di eventi in consiglio regionale e in commissione per cui non creo intralci all’attività istituzionale) e dono la quota parte della mia retribuzione, relativa alla settimana considerata, in beneficenza. Comunicherò ufficialmente via pec questa mia decisione di autosospendermi al presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, e al presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano”.
Piena solidarietà alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria colpevole, secondo l’Ufficio scolastico provinciale di Palermo, che poi l’ha sospesa per 15 giorni, di non aver vigilato sul lavoro dei suoi alunni che in un video hanno accostato le leggi razziali promulgate nel 1938 al decreto sicurezza del ministro dell’Interno arriva dal consigliere regionale Gianni Liviano.
“Si tratta, a mio avviso, – spiega Liviano – di un provvedimento eccessivo che minaccia la libertà di insegnamento e lo stesso mestiere del docente. E poiché anche io la penso come questi studenti e poiché siamo in un momento storico in cui il concetto di democrazia e di rispetto delle diversità viene duramente messo alla prova dai comportamenti e dai provvedimenti del ministro Salvini, ho deciso di attuare questa forma di protesta. Quanto riportato nel lavoro degli studenti della prof.ssa Dell’Aria racconta, a mio avviso, il disagio e le preoccupazioni che agitano gran parte della popolazione e il clima di turbolenza che si respira in tutto il paese. A farmi paura – aggiunge Liviano – non è tanto il fatto che la Lega abbia ricevuto tanti consensi alle ultime elezioni ma il fatto che i valori, o forse sarebbe il caso di parlare di disvalori, che trasmette trovano terreno fertile nell’elettorato. È evidente che tutto ciò sta portando ad un rallentamento nelle relazioni tra le persone, ad una dissoluzione dei rapporti. Ecco perché, ribadendo la mia solidarietà e vicinanza alla professoressa di Palermo ho deciso di attuare questa forma di protesta che, spero, possa essere raccolta da altri”.