A seguito di un’articolata attività investigativa, scaturita dalla querela presentata nel mese di luglio 2005 presso la Procura della Repubblica di Taranto da parte della Compagnia Assicurativa Allianz, in riferimento a 21 sinistri denunciati come accaduti tra l’anno 2013 e l’anno 2014, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste, competente per territorio, ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per 26 soggetti residenti nelle provincie di Taranto per il reato di truffa a danno delle compagnie assicurative Allianz Spa, Genyalloyd e Aviva.
L’attività investigativa, svolta dal personale della Sezione Polizia Stradale di Taranto, delegata prima dalla locale Procura e successivamente da quella di Trieste, ha messo in luce l’esistenza di un gruppo stabilmente dedito all’illecita, ed estremamente redditizia, attività di organizzazione di falsi sinistri stradali.
È stato dimostrato e documentato in modo chiaro ed esaustivo il modus operandi ed i meccanismi dell’organizzazione criminale: attraverso l’approvvigionamento di autovetture intestate fittiziamente a soggetti ignari, anche privi di patente di guida, venivano denunciati i falsi sinistri stradali.
Inoltre al fine di gestire le pratiche risarcitorie, venivano indicati come luoghi di residenza dei soggetti coinvolti degli indirizzi falsi e/o riconducibili agli stessi organizzatori i quale riuscivano così a gestire direttamente le pratiche risarcitorie rendendo gli accertamenti delle compagnie assicurative più complessi e, in secondo luogo, riuscivano a tenere all’oscuro delle proprie operazioni illecite i soggetti realmente esistenti, ai quali erano state fittiziamente intestate le vetture nella loro disponibilità.
Inoltre, al fine di sviare gli accertamenti da parte delle compagnie assicurative, gli organizzatori, in alcuni casi, per denunciare i falsi illeciti, inserivano dati anagrafici di soggetti inesistenti.
L’esame dei 21 incidenti stradali ha permesso, inoltre, di accertare che buona parte dei soggetti coinvolti a vario titolo nell’illecito dei falsi incidenti stradali, hanno dato la propria disponibilità a fornire i propri dati identificativi nel far credere falsamente che gli eventi infortunistici erano realmente accaduti recandosi, in alcuni casi, presso i vari presidi ospedalieri, per denunciare danni fisici mai avuti, accidentali e/o preesistenti, apparentemente riconducibili agli incidenti stradali.
L’esito delle indagini complessivamente ha permesso di individuare terzi soggetti i quali hanno assunto il ruolo di procacciatori e organizzatori nella costruzione dei falsi incidenti stradali, in alcuni casi entrando anche temporaneamente in possesso di vetture da utilizzare per denunciare i falsi sinistri, provocandone lo strumentale danneggiamento all’insaputa dei proprietari, al fine di rendere i danni tra i veicoli compatibili e, quindi, sterilizzare le perizie eseguite per conto delle compagnie assicurative.