Parteciperò, mercoledì 8 maggio, alla “Marcia per la civiltà” che si terrà a Manduria per ricordare il povero Antonio Stano, il pensionato vittima di un gruppo di bulli.
L’iniziativa servirà a farci riflettere tutti insieme sul senso di quanto accaduto. E’ complicato dire a caldo una parola definitiva su questo sconcertante fatto di cronaca, ma qualche riflessione va fatta.
Si è trattato di violenza continuata, che è potuta accadere in assenza di freni inibitori e in assenza di regole, principi, esempi. E’ come se stiamo andando incontro a una società sempre meno razionale, sempre più guidata da pulsioni istintive. Una società di arrabbiati.
Ai nostri ragazzi mancano (o quanto meno sono carenti) esempi positivi dall’alto. Viviamo in un tempo in cui la cultura è considerata inutile, il sapere non conta.
E’ vero, internet è uno strumento straordinario che ha consentito al sapere di fare grandi passi avanti, ma l’abitudine diffusa di navigare dentro i social – con il conseguente impoverimento delle relazioni reali – rischia di far smarrire l’umanità. E allora conta il potere, appare gratificante affermare la propria superiorità attraverso atti di violenza, meglio se verso i più deboli e indifesi.
Per questo è significativo che la “Marcia per la civiltà” parta dalla zona delle scuole. E’ dallo studio, è dal sapere che occorre ripartire se vogliamo invertire una tendenza che rischia di riportare la nostra società indietro nel tempo, verso un’epoca dominata dalla barbarie.
Bene ha fatto quindi la Pro Loco di Manduria a scegliere questo percorso, nella speranza che tutti noi ci rendiamo conto che la strada maestra per rendere migliore la nostra società è mettere al centro l’umanità e la razionalità, il nostro essere persone responsabili e pensanti.
Mino Borraccino
Assessore allo Sviluppo Economico
Regione Puglia