Da troppo tempo ormai la classe operaia è costretta all’angolo, da troppo tempo i deboli non hanno più voce, da troppo tempo i diversi sono indifesi, da troppo tempo l’umanità è vittima del capitalismo che non lascia superstiti e fagocita tutto e tutti senza scrupoli.
Vogliamo parlare dell’inesorabile declino della Sinistra in italiana che dal fatale scacco socialista del 1985 è protagonista in una contestazione che non contesta e china la testa ai governi che non guardano alle priorità del popolo ma che invece arricchiscono chi è già ricco. La Sinistra ha bisogno di sollevare nuovamente la testa mostrandosi con azioni forti, che parlino di popolo, di poveri, di diversi e di rispetto per essi. Vogliamo dare nuova forza vitale a una SINISTRA che si deve riconoscere nei suoi principi fondamentali e non rinneghi il suo nome. Alla Sinistra del Parlamento siede il Popolo, lì si trovano le sue fondamenta politiche, basate sull’uguaglianza tra gli uomini e la coscienziosa percezione del progresso.
Abbiamo il dovere di sostenere una nuova Classe Operaia che abbia il coraggio di tornare a far sentire la sua voce, e che abbia consapevolezza del suo valore in questa società dedita a schiacciare e sfruttare tutti e tutto in maniera malvagia e opportunista. Vogliamo che i sindacati siano uniti nell’unico scopo per cui esistono, tornando unicamente a tutelare i diritti dei lavoratori, e non ad essere servi di partito.
Per questo Progetto Utòpia ha deciso di sottoscrivere il documento a sostegno del DDL contro l’omobitransfobia da troppo tempo fermo, in attesa di essere calendarizzato nell’aula del Consiglio Regionale, a seguito del voto favorevole da parte delle commissioni competenti. Cosa si aspetta per dare esecuzione ai principi che si basano sull’amore, sull’uguaglianza e il rispetto tra persone? Si aspetta forse di capire dove tirerà il vento, per aver l’opportunità di sostenere o di declinare nel caso ce ne sia bisogno. E nel frattempo si continuano a calpestare i diritti delle persone che contano poco o niente.
Qui di seguito vogliamo riportare un brano dello scrittore francese Pierre Seel, deportato omosessuale scampato alle atrocità naziste e testimone della morte del suo amore:
“Il giorno peggiore fu quando suonò la campana per l’adunata. I soldati ordinarono a tutti di formare un quadrato, e di stare sull’attenti. Il centro era vuoto, ma sapevamo tutti cosa sarebbe successo da lì a poco. Difatti, dopo pochi minuti le SS portarono al centro del quadrato un ragazzo di 18 anni. Pierre Seel lo conosceva bene: era Jo, il suo ragazzo. E stava per essere giustiziato. I soldati gli strapparono le vesti, lasciandolo completamente nudo. Poi gli misero un secchio in testa e liberano i pastori tedeschi. Erano addestrati ad attaccare, ed è quello che fecero. Saltarono addosso a Jo, mordendogli i testicoli, il collo, le gambe e le braccia. Continuarono finché non lo sbranarono completamente, e le urla cessarono.”
Chiediamoci: cosa è l’amore?
Una variabile che si adatta ai modi, ai tempi e ai luoghi?
Oppure, invece, è quella opportunità che tutti gli uomini, le donne ed ogni essere vivente ha il diritto di ricevere?
Progetto Utòpia ha sottoscritto il documento a sostegno del DDL Regionale contro l’omobitransfobia ed invita l’Amministrazione Comunale di Grottaglie , tutte le Associazioni presenti sul territorio ed i singoli cittadini a farlo. https://www.facebook.com/notes/puglia-/documento-contro-lomobitransfobia/2132472026850485sfs=cwwa
Il Segretario
Francesca Urselli