Con il Concerto di Pasqua eseguito nella cattedrale di San Cataldo e diretto dal maestro Piero Romano alla presenza di Sua eccellenza l’arcivescovo Filippo Santoro, domenica sera è calato il sipario sul Mysterium Festival, la rassegna di Fede, Arte, Cultura, Musica, Storia e Tradizione promossa dal Comitato scientifico presieduto da Donato Fusillo, coordinato da Adriana Chirico, e patrocinato dall’Arcidiocesi di Taranto in collaborazione con Comune di Taranto, Orchestra della Magna Grecia, Mibac, Regione Puglia e le Corti di Taras.
Evento condotto da Nicla Pastore, l’Orchestra e il Chorus della Magna Grecia nella suggestiva cornice della basilica in Città vecchia hanno eseguito musiche di Vivaldi, fra i massimi esponenti del “barocco”. Oltre al parroco, don Emanuele Ferro, attivo in fatto di iniziative ecclesiali in Città vecchia, numerose autorità civili. I saluti del sindaco Rinaldo Melucci e dell’Amministrazione comunale cittadina, sono stati rivolti alla platea da Pietro Paolo Castronovi, assessore agli Affari generali e alle Risorse umane.
Prima del concerto, l’intervento dell’arcivescovo, Filippo Santoro, che ha invitato i presenti a una riflessione e a una preghiera rivolte “Al Signore della Vita – ha detto Sua Eccellenza – perché accolga fra le sue braccia le vittime dell’attentato in Sri Lanka nel quale hanno perso la vita centinaia di innocenti”.
Il Mysterium Festival ha dunque chiuso i battenti con uno degli eventi musicali di maggior richiamo, protagonista l’ICO, l’Istituto Concertistico Orchestrale: il Concerto di Pasqua nella Cattedrale di San Cataldo. Prima della chiusura con le musiche di Vivaldi, erano state le note suggestive del Requiem di Verdi, dirette dal maestro Gianluigi Gelmetti, ad aprire la rassegna lo scorso 27 aprile scorso con un concerto nella Concattedrale Gran madre di Dio. A seguire, il Requiem di Mozart diretto da Alvise Casellati nella Chiesa Madonna della Salute in Città vecchia e una serie di eventi, fra questi: un breve ciclo di film, le mostre “Arteriae” al Castello aragonese e “Piegare la luce” al Crac Puglia, i concerti “Amore non amore” con Peppe Servillo al teatro Fusco, “Rosso” e “Vox” nelle chiese cittadine, “La Bibbia” secondo l’ironia di Paolo Cevoli al teatro Orfeo, proseguendo con gli applauditissimi “Tableaux Vivants di Caravaggio” e le “Tessere d’Arte nel Borgo e nell’Isola”, nella Chiesa Madre di Grottaglie e ancora al Castello aragonese, a Palazzo di Città, all’ex Convento Sant’Antonio e nell’ex caserma Rossarol, e l’originale racconto “I Sette violini del Barone” a Palazzo Pantaleo a cura di Giovanni Guarino del Crest.