“Bene fa la società rossoblu a continuare lungo la sua strada e ad appellarsi al Tribunale federale per cercare di ribaltare la decisione del giudice sportivo che ha deciso di comminare una semplice ammenda e una giornata di squalifica del campo del Picerno in seguito agli incresciosi episodi di Giovedì santo”.
A tornare su quanto accaduto nell’intervallo della partita tra il Picerno e il Taranto, quando tre calciatori del club rossoblu sono stati aggrediti e costretti a ricorrere alle cure dei sanitari, è il consigliere regionale Gianni Liviano.
“La mia non vuol essere un’invasione di campo, giusto per usare termini calcistici”, aggiunge Liviano, “ma le immagini televisive racconterebbero tutta un’altra storia rispetto a quella che è stata la decisione del giudice sportivo. Ora – conclude il consigliere regionale tarantino – fatti salvi i meriti del Picerno, che ha condotto in testa alla classifica sin dalla prima giornata, tranne che per qualche breve parentesi, quanto accaduto giovedì pomeriggio non può essere liquidato con tanta velocità. L’auspicio è che il Tribunale federale, verso il quale sicuramente la società proporrà appello, riconduca tutto nell’alveo della giustizia. Non si può danneggiare una società che, come il Picerno, non ha lesinato sforzi fisici oltre che economici nel tentativo di conquistare la promozione sul campo. Il calcio, per continuare ad essere amato, ha bisogno di correttezza e trasparenza. Quello che serve in questo caso. Solo la trasparenza e la chiarezza possono fare piena luce su quanto avvenuto a Picerno individuando i veri responsabili dell’aggressione subita dai calciatori Favetta, Croce e Manzo tanto più se è vero che, come hanno raccontato alcuni testimoni, gli aggressori indossavano pettorine in uso agli steward, quindi a chi, all’interno dello stadio, dovrebbe garantire la sicurezza”.